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Programmazione europea e fondo sviluppo e coesione
Tra le priorità evidenziate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, vi è quella di avviare un processo di revisione ed efficientamento della totalità dei programmi della Politica Unitaria di Coesione in vista della sfidante chiusura del ciclo di programmazione 2014-2020 (annualità 2023) e dell’avvio del nuovo ciclo 2021-2027.-
Occorre inoltre “provvedere al Riparto del Fondo Sviluppo e Coesione per non disperdere la possibilità di agire sulle linee di investimento che possono risultare strategiche a livello nazionale e complementari alla reale efficacia degli investimenti in questa fase di definizione e avvio del ciclo di programmazione 2021-2027″.
La Conferenza chiede quindi il completamento delle istruttorie e riprogrammazioni dei POC. “Le iniziative di riprogrammazione – viene rimarcato – sono rimaste per la gran parte inattuate o non completate, a causa della difficoltà di rendicontare nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi SIE (in particolare FESR) la spesa sostenuta in emergenza dai soggetti centrali competenti e di consentirne il controllo e la certificazione in conformità con i regolamenti”. L’appello riguarda poi “azioni ad impatto immediato di capacitazione delle Amministrazioni che attuano la Politica Unitaria di Coesione: la Commissione Europea, nel corso dell’attuale negoziato ha manifestato la necessità che siano previste azioni mirate all’ampliamento selettivo e pianificato degli organici tecnico”.
E ancora: “azioni ad impatto immediato per la semplificazione delle procedure finanziarie e contabili. Occorre condividere con il Governo i meccanismi per rendere più fluido il meccanismo finanziario e Ridurre l’impatto sui bilanci regionali della chiusura dell’attuale ciclo di programmazione”.
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Crescita e Sviluppo (sviluppo sostenibile)
Gli obiettivi individuati dalla Conferenza sono ridurre le dipendenze tecnologiche, industriali ed energetiche e definire una strategia di medio-lungo termine di politica industriale del sistema Paese, al fine di favorire prima la creazione sui territori di nuove catene del valore e di filiere e poi assicurarne il sostegno attraverso policy ed investimenti coordinati e massivi, sia nazionali che regionali; rilanciare il tema della ricerca sul nucleare di nuova generazione per risolvere la problematica energetica e agganciare i nostri più vicini competitors. Sul piano degli incentivi finalizzati a sostenere le imprese sul piano energetico, anche ai fini di dare una risposta urgente al caro energia, per la Conferenza “potrebbe essere definita una misura es. Superbonus sul modello dell’iperammortamento, per favorire l’autoproduzione di energia da parte delle imprese”.
Quanto allo sviluppo sostenibile, è necessario un incremento “delle risorse per gli investimenti regionali di cui al comma 134, articolo 1, della legge 145/2018 anche per quanto riguarda il caro materiale legato alle opere pubbliche”. Viene inoltre ribadita l’esigenza di un “incremento delle risorse in materia di edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico (art.20- legge 67/1988)” e del “coinvolgimento diretto delle Regioni e delle Province autonome nell’eventuale proposta di aggiornamento del PNRR”.
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