Reperire i fondi per ristrutturare, conservare e mantenere operativi i musei. È questa la sfida che stanno fronteggiando gli enti locali, in un periodo in cui i continui tagli rendono difficile attuare una efficace strategia di sviluppo del sistema museale. Oltre ai contributi dello stato riservati al restauro e alla conservazione dei beni culturali, i comuni possono contare anche sui contributi che le regioni mettono periodicamente a disposizione dei progetti di investimento nel sistema museale.
ItaliaOggi ha fatto una ricognizione su cosa possono fare gli enti ubicati in Piemonte, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e provincia di Bolzano.
Piemonte, contributi per restauro e valorizzazione. La legge regionale 58/78 permette di finanziare interventi di recupero, restauro, allestimenti di musei e del patrimonio culturale, interventi di valorizzazione e catalogazione dei musei e del patrimonio culturale. Sono beneficiari i comuni, consorzi di comuni, comunità montane e collinari, enti, istituti e associazioni a carattere locale. Le domande di contributo devono essere inviate entro il 15 marzo e 15 ottobre di ogni anno al settore musei e patrimonio culturale della regione.
Sardegna, bando da 4,2 milioni di euro. L’obiettivo del bando è garantire una piena fruibilità del patrimonio culturale della Sardegna anche per gli aspetti più tecnologici, innovativi e moderni. I contributi del Por Fesr 2007/2013 saranno concessi esclusivamente a enti locali o fondazioni, cui partecipano enti locali, titolari di musei. L’intervento potrà essere finanziato in misura non superiore al 90% dei costi ammissibili fatturati e quietanzati sostenuti per la realizzazione dei progetti ammessi a finanziamento, con un massimo di 200 mila euro per ciascun beneficiario. Sono finanziabili interventi strutturali e infrastrutturali, spese relative all’illuminazione e al miglioramento delle condizioni microclimatiche, abbattimento barriere architettoniche, adeguamento impianti, acquisizione di tecnologie, risparmio energetico e fonti rinnovabili. La domanda di contributo deve essere presentata entro il 10 gennaio 2012.
Provincia di Bolzano, domande entro il 31 gennaio di ogni anno. Il contributo può essere richiesto per l’acquisto, la costruzione, la ristrutturazione, le manutenzioni straordinarie delle infrastrutture in cui vi si trovano musei o raccolte, acquisto di arredi e attrezzature, restauro di oggetti. I contributi previsti dalla legge regionale n.38/88 possono raggiungere l’80% della spesa ammessa.
Friuli-Venezia Giulia, contributo fino al 90%. I contributi sono rivolti a finanziare l’istituzione, il funzionamento e lo sviluppo dei musei di interesse regionale. Le domande devono essere presentate entro il termine del 31 gennaio dell’anno cui esse si riferiscono. Sono finanziabili spese per la conservazione, il restauro e l’incremento delle collezioni e delle raccolte. Sono ammissibili lavori di catalogazione e ordinamento del materiale; allestimento di mostre scientifiche e divulgative; l’ attuazione di iniziative culturali e didattiche; pubblicazione di cataloghi e monografie; acquisto di attrezzature, macchine e arredi; acquisizione, la tutela e la valorizzazione di testimonianze e documenti d’ interesse locale. Il contributo previsto dalla legge regionale n. 60/76 può raggiungere il 90% della spesa ammessa.
Veneto, domande entro il 30/9 di ogni anno. I contributi possono essere concessi ad enti locali e a soggetti, sia pubblici sia privati, titolari e responsabili legali di musei. Gli interventi finanziabili devono riguardare musei pubblici o privati aperti regolarmente al pubblico e in attività, comprese loro sezioni distaccate. Sono finanziabili progetti per preparazione e pubblicazione di cataloghi, arricchimento delle attrezzature. Sono anche finanziabili spese per conservazione e restauro del patrimonio, manutenzione e fruizione pubblica del materiale, incremento delle collezioni. Sono infine finanziabili progetti per adozione dei mezzi di conoscenza e comunicazione audiovisivi, realizzazione di iniziative scientifiche e didattiche. I progetti non possono avere un costo preventivato complessivo superiore a 150 mila euro. Lo prevede la legge regionale n. 50/84.
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