Riguardo le questioni ambientali e’ molto severo il giudizio degli italiani sull’operato della classe politica: oltre il 75% degli intervistati sostiene che il governo italiano potrebbe fare molto di piu’, mentre ‘solo’ il 61,5% accusa di inefficienza le amministrazioni locali. Tra le fonti rinnovabili piu’ conosciute restano al primo posto solare e fotovoltaico, (65%), seguono l’eolico, l’idroelettrico. Bassa la conoscenza del nucleare (citato da 2 italiani su 10). Basso e’ il gradimento di una politica di investimento nel nucleare in Italia: il 58% e’ contrario e, se la centrale fosse costruita nella regione di residenza, la percentuale dei contrari sale al 66%.
Cresce la percentuale di chi utilizza lampadine a risparmio energetico, sono ormai il 98%, i pannelli solari termici (47,5%) e quelli fotovoltaici (47,3%). ”I dati emersi sottolineano come gli italiani abbiano raggiunto una certa maturita’ in termini di risposta ad una crisi che attraversa trasversalmente molti settori dell’economia”, spiega l’amministratore delegato di Lorien Consulting Antonio Valente. ”Il fatto che oltre la meta’ degli italiani consideri le problematiche ambientali ai primissimi posti puo’ essere il segnale di svolta, perche’ questa consapevolezza puo’ consentire alla green economy di crescere indipendentemente dalle distinzioni politiche, di classe o di generazioni. Gli italiani hanno capito che si puo’ uscire dalla crisi se si imposta una nuova governace del sistema in cui tutti sono responsabili e partecipano attivamente ad un cambio di passo, che non puo’ essere piu’ rimandato”.
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