L’organizzazione dei servizi pubblici locali rappresenta una funzione fondamentale per gli Enti locali, come stabilito dall’art. 117, comma 2, lettera p) della Costituzione. Si è soliti distinguere tra servizi pubblici aventi rilevanza economica e servizi pubblici privi di tale rilevanza. Per i servizi privi di rilevanza economica non esiste, neppure a livello potenziale, un mercato, per cui non vi è alcuna ragione di applicare le regole che presuppongono l’esistenza di tale mercato, in particolare quelle sulla concorrenza, sulla libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi.
Questo aspetto comprende la gestione di servizi di interesse generale, inclusi i servizi di trasporto pubblico comunale. Recentemente, il legislatore ha introdotto importanti modifiche con il decreto legislativo n. 201/2022, che ridefinisce la disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
La normativa vigente
Prima dell’entrata in vigore del d.lgs. n. 201/2022, la disciplina dei servizi pubblici locali era regolata dall’art. 112 del TUEL. Questa norma disponeva che gli enti locali gestissero i servizi pubblici rivolti a fini sociali e allo sviluppo economico delle comunità locali. La giurisprudenza aveva identificato tre momenti chiave nei servizi pubblici: assunzione, regolazione e gestione del servizio.
Il nuovo d.lgs. n. 201/2022 introduce una “disciplina generale dei servizi di interesse economico generale prestati a livello locale”, stabilendo principi comuni e uniformi per il settore. La normativa collega strettamente la disciplina interna dei servizi pubblici locali al paradigma europeo dei servizi di interesse economico generale.
Principi fondamentali
Il decreto individua i “servizi di interesse economico generale di livello locale” e stabilisce che gli Enti locali devono assicurare la prestazione di questi servizi, attribuiti ad essi dalla legge. Gli enti possono anche istituire servizi non previsti dalla legge, necessari per soddisfare i bisogni delle comunità locali, previa verifica dell’assenza di attività private che già soddisfino tali bisogni.
La nuova disciplina riconosce l’autonomia degli Enti locali nell’individuare le prestazioni e i servizi necessari per garantire lo sviluppo omogeneo e la coesione sociale. Questo approccio si basa sul principio di sussidiarietà orizzontale, favorendo l’iniziativa autonoma dei cittadini e delle imprese.
Affidamento e partecipazioni pubbliche
Il legislatore ha anche aggiornato la disciplina dell’affidamento in house dei servizi (art. 7, comma 2, d.lgs. n. 36/2023) e fissato le regole per le partecipazioni societarie pubbliche (d.lgs. n. 175/2016). Queste norme mirano a garantire trasparenza, efficienza e controllo nella gestione dei servizi pubblici locali.
Conclusioni
Il riordino introdotto dal d.lgs. n. 201/2022 rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficace e moderna dei servizi pubblici locali. La nuova normativa non solo armonizza la disciplina interna con i principi europei, ma rafforza anche l’autonomia degli Enti locali, permettendo loro di rispondere in modo più adeguato alle esigenze delle comunità.
Questa riforma offre agli Enti locali strumenti e flessibilità per migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, contribuendo così allo sviluppo economico e sociale del territorio.
Il Vademecum dell’Amministratore locale
Il Vademecum, in maniera sintetica ma organica, illustra le principali funzioni di competenza di sindaco, giunta e consiglio, gli strumenti a loro disposizione e le ipotesi di responsabilità in cui gli stessi possono incorrere.L’attenzione è posta alle corrette regole di funzionamento degli organi collegiali, anche quando siano svolte in video- conferenza: ruolo del presidente del consiglio, modalità di convocazione, deposito degli atti, pareri preventivi, sedute di prima e seconda convocazione, numero legale, disciplina degli interventi in consiglio e verbalizzazione. Sono poi passate in rassegna le prerogative dei consiglieri comunali: diritto di iniziativa, diritto di accesso, atti di sindacato ispettivo (mozioni, interrogazioni ed interpellanze). Per quel che riguarda lo status degli amministratori locali, vengono analizzati i temi dei permessi (alla luce delle modifiche apportate dalla Legge di bilancio 2024) e delle aspettative, delle indennità di carica, degli oneri previdenziali, dei rimborsi per le missioni e le spese di viaggio, dell’assicurazione per i rischi connessi al mandato, nonché la problematica relativa al rimborso delle spese legali. In tema di limite al numero di mandati consecutivi, viene illustrata la novità contenuta nella L. 38/2024 che elimina del tutto il limite di mandati consecutivi per i sindaci dei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti e consente lo svolgimento del terzo mandato ai sindaci dei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti.Particolare attenzione viene posta anche alle incompatibilità per lo svolgimento di incarichi dirigenziali, alla gratuità per gli incarichi professionali, nonché al tema degli obblighi in materia di trasparenza.Dopo aver descritto il principio di distinzione delle funzioni tra organi di governo e dirigenti, viene fornita un’ampia rassegna della più recente giurisprudenza in ordine ai casi eccezionali in cui, nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, i componenti dell’organo esecutivo possono svolgere funzioni gestionali.Vengono quindi illustrati gli strumenti a disposizione degli amministratori per dettare l’indirizzo politico: il programma di mandato, il DUP, il bilancio di previsione, il programma delle opere pubbliche, il fabbisogno del personale, il PEG, il piano delle performance, i piani triennali per la razionalizzazione della spesa, il piano triennale di prevenzione della corruzione e il PIAO, Piano integrato di attività e organizzazione, che ha assorbito molti atti di programmazione.Vengono esposte poi le regole fondamentali di funzionamento della macchina amministrativa. In tale ambito sono, tra l’altro, analizzate le funzioni del segretario comunale, dei dirigenti e dei responsabili degli uffici e dei servizi.Il tema dei servizi pubblici locali è affrontato partendo dall’illustrazione della disciplina di riordino dei citati servizi (D.Lgs. 201/2022), ponendo in evidenza gli ampi margini di discrezionalità di cui godono gli organi politici nella loro organizzazione e per evidenziare le nuove forme di responsabilità, senza tralasciare il tema degli affidamenti in house, trattato anche alla luce del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023).Nell’ultimo capitolo viene proposta una descrizione delle responsabilità giuridiche, penali, civili e amministrative, connesse con lo svolgimento del mandato.Amedeo ScarsellaSegretario Nazionale dell’Unione Nazionale Segretari comunali e provinciali, docente in corsi di formazione ed autore di pubblicazioni in materia di diritto amministrativo e degli enti locali, con particolare riferimento alle tematiche dell’attività e dell’organizzazione amministrativa, del personale e della contabilità pubblica. Condirettore del quotidiano online lagazzettadeglientilocali.it
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