La casta si regala un aumentino

In Toscana il 5% in più ai vicecapigruppo

Italia Oggi
8 Luglio 2010
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Un piccolo regalo la casta regionale se l’è concesso in Toscana. A poche settimane dalle elezioni, una delle prime leggi regionali approvate (21 giugno 2010, n. 37) s’intitola asetticamente «Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 2009, n. 3», ossia al testo unico delle norme su consiglieri e assessori regionali. Il fresco provvedimento introduce un’indennità aggiuntiva, pari al 5% dell’indennità di carica mensilmente spettante ai consiglieri regionali. Facendo un paio di calcoli, l’indennità lorda dei deputati è di 11.703 euro; quella dei consiglieri toscani, pari al 65%, risulta di 7.607 euro; il 5% è dunque circa 380 euro il mese. Non molto, ma sempre un’offa, soprattutto perché, secondo la nuova legge, viene elargita, si badi, «al vicepresidente di gruppo consiliare composto da almeno tredici consiglieri». Si è diffusa, presso i consigli regionali, la pessima abitudine di attribuire un’indennità ai capigruppo, che dovrebbero invece essere retribuiti dai rispettivi gruppi sulla base delle autonome decisioni dei gruppi stessi, che fruiscono di fondi pubblici. Né la Camera né il Senato, infatti, prevedono un’indennità per i capigruppo (in compenso, i gruppi sono abbondantemente finanziati dai bilanci parlamentari). Adesso la Toscana fa da battistrada anche per i vicecapigruppo consiliari. Il tutto, ovviamente, procede all’insegna dell’accordo generale. Infatti il progetto di legge regionale recava le firme di tutti i capigruppo. Quanto ai fruitori, concretamente saranno il vicecapogruppo del Pd e il vice del Pdl, posto che sono gli unici gruppi con almeno tredici consiglieri. Va da sé che la prossima tappa consisterà nell’abbassare il numero dei consiglieri necessari per locupletare il vicecapogruppo. E siamo certi che il cattivo esempio si estenderà in altre regioni. La gramigna, quanto a spese della casta, si espande celermente.

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