In Italia si parla da tempo della trascrizione nel registro civile di matrimoni celebrati all’estero. Nel 2014 l’allora sindaco di Roma Ignazio Marino aveva trascritto nei registri di stato civile i matrimoni celebrati all’estero di 16 coppie gay che ne avevano fatto richiesta al Comune. Era la prima volta che succedeva a Roma, ma la decisione di Marino seguiva una soluzione simile già adottata in passato a Milano e Bologna, in base a quel principio di reciprocità per cui due persone sposate in Spagna o in Regno Unito sono sposate anche in Italia, e viceversa (lo stesso mantenuto dalla Corte di Appello di Napoli, nel 2016, per il matrimonio di Avellino).
L’allora ministro degli Interni Angelino Alfano però aveva espresso parere contrario sui matrimoni gay, sostenendo che le trascrizioni simili a quelle fatte dal sindaco di Bologna sono contrarie alla legge italiana e non hanno validità giuridica…
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento