Il rinnovo contrattuale per il triennio 2016-2018
Precisa la direttiva come la stessa si presenti particolarmente articolata a fronte sia del lungo blocco contrattuale, sia della necessaria preliminare definizione del riassetto dei comparti e delle aree negoziali. Per gli enti locali i comitati di settore saranno chiamati a definire ulteriori indirizzi al fine della sottoscrizione definitiva dei contratti collettivi.
Consulta anche l’articolo Riforma Pubblico Impiego: i decreti attuativi in Gazzetta Ufficiale.
Le risorse finanziarie
Risulta evidente come gli incrementi contrattuali per gli enti locali troveranno le loro risorse all’interno dei propri bilanci. Gli importi previsti per gli Enti locali, in coerenza con il D.P.C.M. del 27 febbraio 2017, sono quelli ottenuti sulla base di una percentuale del monte salari calcolata sul conto annuale inviato alla RGS, percentuali che dovranno essere pari, per il 2016 allo 0,36%, per l’anno 2017 al 1,09% ed infine nel 2018 al 1,45%, da applicare alle voci retributive pagate a titolo di trattamento economico principale e accessorio al netto dell’indennità di vacanza contrattuale, in quanto il rinnovo contrattuale si aggiunge al citato rinnovo. Al fine di raggiungere l’importo medio di 85 euro previsto nell’accordo del 30/11/2016 con le parti sindacali, è necessario reperire risorse ulteriori che dovranno essere definite nella prossima legge di bilancio. Al fine di salvaguardare, inoltre, l’importo previsto per le fasce stipendiali meno elevate che hanno beneficiato del bonus di 80 euro mensili, al fine di non perdere la citata agevolazione tale elemento retributivo dovrà essere tenuto distinto.
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