Davanti alla tragedia dell’alluvione che ha devastato Genova e la Liguria, il Consiglio regionale della Liguria di Italia Nostra ha scritto una lettera al presidente della Regione Claudio Burlando per chiedere un chiarimento sulle responsabilità di questa tragedia, che hanno le loro radici anche in leggi e politiche sbagliate degli ultimi decenni. È, infatti, gravissimo l’attacco a un territorio fragile come quello della Liguria portato avanti con una legge folle approvata durante l’estate, nel silenzio assordante dei media: il regolamento regionale numero 3 del 2011 della Regione “che ha ridotto da 10 a 3 metri le distanze minime di edificazione lungo i corsi d’acqua”. A ciò si aggiunge la cattiva amministrazione, la mancanza di manutenzione, i boschi in abbandono, o addirittura ormai inesistenti, a Mulazzo sta crollando un intero paese, a Vernazza è crollato un intero bosco di querce secolari. Edilizia senza alcun rispetto della morfologia del territorio, abusivismo, cementificazione più o meno autorizzata, tagli drastici alla protezione civile, è davvero un bollettino di guerra.
Recentemente è stata costruita una darsena a Bocca di Magra che, oltre a deturpare il paesaggio, costituisce un vero e proprio pericolo al deflusso delle acque. E il previsto scolmatore non è stato fatto a causa di chi, a tutti i costi, vuole la grande speculazione del progetto Marinella, nella zona Parco di Monte Marcello Magra, che oltre alla darsena, prevede interventi immobiliari di rilievo, per case vacanza collegate ai posti barca. Il letto del fiume è stato impoverito da anni e anni di prelievo delle sabbie e degli inerti, aumentandone la velocità e la pericolosità delle acque. Manca ancora la carta del rischio che ogni comune dovrebbe redigere. L’Autorità di bacino ha stabilito regole precise che andrebbero rispettate per la sicurezza idraulica. Per prima cosa il ponte della Colombiera un ponte girevole già pericoloso di per se, e che era troppo basso e doveva essere rifatto, mentre invece è crollato due volte di seguito per due diverse alluvioni. Si prevedrebbe la costruzione di argini imponenti, che però sono stati ostacolati sempre a scopi edificatori.
Nella lettera, Italia Nostra sottolinea la necessità di innovare profondamente la politica e la legislazione regionale sulla sostenibilità del territorio.
Gli interventi segnalati come prioritari da Italia Nostra sono:
- rilancio della pianificazione territoriale sui bacini fluviali e torrentizi con potere a capacità di intervento a livello sovracomunale;
- revisione dei tombinamenti esistenti e blocco di quelli futuri (Sori e Chiavari);
- interventi per rendere produttivi i boschi ed evitare l’ammassamento di tronchi abbandonati sui fianchi delle colline, ad esempio incentivando impianti di riscaldamento collettivi nelle comunità montane come fatto in altre regioni;
- limitare la velocità di deflusso con l’obbligo di realizzare volumi di accumulo da parte di chi fa interventi di impermeabilizzazione del territorio (strade, parcheggi, case ecc.);
- non consentire costruzioni nelle vicinanze del corso d’acqua, al contrario di quanto prevede il regolamento recentemente approvato dalla Regione che consente la costruzione a soli 3 metri dal corso d’acqua;
- blocco e revisione della fattibilità di tutte le grandi iniziative di modifica del territorio quali Marinella, Outlet di Brugnato, quartiere La Romana al Santuario di Savona ecc
- diffondere con iniziative formative la capacità di costruire i muretti a secco.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento