In Veneto troppi bulli

In consiglio regionale si pensa a come recuperare i giovani

Italia Oggi
15 Aprile 2011
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«Il problema è il cazzeggio». Punto. Dario Bond, capogruppo del Pdl al Consiglio regionale veneto, non usa mezzi termini per individuare quel che non funziona tra i giovani della regione. Il caso sollevato dal sindaco di Calalzo di Cadore Luca De Carlo (quello che ha reintrodotto il bonus bebè, tanto per intenderci) è serio: i giovani, anzi i «bulli», si ubriacano pure in orario scolastico, le sanzioni non bastano, serve altro per questi ragazzi. Bene, ma cosa? Il pidiellino prova a rispondere al primo cittadino montanaro. «Dobbiamo proporre una valida alternativa ai nostri ragazzi», dice Bond: «Per questo penso a una sorta di servizio civile estivo con la stessa filosofia che ha portato alla nascita dei nonni vigili. Penso a degli studenti netturbini o comunque garanti del decoro dei paesi». Quindi, agli anziani, gestiti in cooperative, gli si affida l’incarico di aiutare i bambini ad attraversare la strada fuori da scuola o di controllare le aule studio delle biblioteche, ai giovani che sono ancora forti e vigorosi si fanno imbracciare rastrello e sacco del pattume. E via a lavorare. «La questione è seria», ragiona Bond, «ed è emersa anche da un recente studio dell’Ulss 2 di Feltre con la Regione e il Ministero della Gioventù. In montagna il disagio è più diffuso che altrove, da qui la necessità di correre ai ripari, trovando una soluzione anche in vista delle imminenti vacanze estive». Se i giovani non sanno come passare il tempo e non trovano di meglio che ubriacarsi, tanto vale farli «sgobbare». E se questo coincide pure con l’interesse pubblico di tenere pulita una città, bhé tanto meglio. Il capogruppo azzurro promette di portare la proposta in commissione regionale, e lunedì, dice lui, ne parlerà pure con il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. «C’è da capire se si può attuare un modello elastico simile a quello dei nonni vigili», dice Bond, «prevedendo anche un piccolo gettone di presenza, in questo modo non solo i ragazzi verranno incentivati a fare qualcosa per il loro paese sentendosi utili, ma anche responsabilizzati sull’uso del proprio denaro». Quanto alle attività, Bond pensa a mansioni tanto semplici quanto utili: ripulire gli spazi verdi pubblici, le panchine, ritinteggiare le staccionate. Insomma, far sistemare ai ragazzi quegli stessi elementi di arredo urbano che spesso sono preda proprio del vandalismo giovanile.

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