Kroes comunica una serie di nuove regole per incentivare gli investimenti in banda larga e, quindi, sostenere la diffusione di servizi innovativi come il cloud computing e la sanità elettronica che sono al centro dell’Agenda digitale europea. I dati – sostiene il vicepresidente della Commissione – dimostrano che ridurre il prezzo dell’”unbundling” per la rete in rame («dall’attuale media di 9 euro al mese») «non favorirà un aumento degli investimenti nella banda ultralarga», in pratica nelle reti in fibra ottica. Ad ogni modo occorre maggiore omogeneità tra le politiche di prezzo adottate dai vari paesi membri.
Kroes usa comunque il bastone e la carota sposando anche alcune tesi dei gestori alternativi. Dovranno essere rafforzate le regole di non discriminazione, spiega, per assicurare equivalenza di «input» tra gli incumbent e i loro concorrenti. È «positivo – riconosce l’Ecta – che si rafforzino gli obblighi di non discriminazione per gli operatori dominanti». Di certo il messaggio che arriva dalla Commissione agiterà non poco il panorama italiano, dove sullo sfondo della grande partita industriale per la rete di nuova generazione e dei due progetti Telecom e Metroweb-Cassa depositi e prestiti già si intuiscono le difficoltà che incontrerà il prossimo consiglio dell’Authority tlc.
Per inciso, e su un altro tema, quello della tutela dei consumatori, la stessa Authority dovrà fare i conti con la voglia di “rivalsa” dell’Antitrust. Una recente decisione del Consiglio di Stato ha stabilito che in materia di pratiche commerciali scorrette nel settore delle tlc la competenza è dell’Agcom. Se ne è discusso anche ieri, nel corso di un convegno al Cnel, e il sottosegretario a Palazzo Chigi Antonio Catricalà (ex garante per la concorrenza) ha espresso forti perplessità: la tutela dei consumatori – ha commentato – può essere esercitata solo «stando vicino ai cittadini e può farlo solo chi (come appunto l’Antitrust, ndr) vigila e non svolge attività di regolazione». Tutt’altro che escluso, a questo punto, il ricorso contro la decisione di Palazzo Spada da parte dell’attuale garante Giuseppe Pitruzzella.
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