La definizione delle competenze sull’Agenda digitale – che avrà il compito di sviluppare il programma strategico di infrastrutture e servizi tecnologici – era stata nei giorni scorsi motivo di divergenze tra gli uffici dei ministri Passera e Profumo. Alla fine, nell’ultima bozza di decreto sulle semplificazioni, si è optato per una soluzione mista, anche se nelle versioni precedenti dell’articolo il primo ministro proponente risultava il Miur e non lo Sviluppo economico.
Il menù di proposte per l’innovazione non si esaurirà però con l’Agenda digitale. Anche le ultime versioni del Dl confermano il pacchetto di semplificazione in materia di ricerca. A cominciare dalla previsione di un soggetto «capofila» che s’interfacci con la pubblica amministrazione in caso di partecipazione a un bando di finanziamento da parte di una rete d’impresa. Avrà quattro compiti: rappresentare l’intero gruppo anche ai fini della garanzia da prestare; presentare il progetto e le eventuali variazioni; richiedere le erogazioni e lo stato d’avanzamento; monitorare lo svolgimento del programma.
Nei progetti per la ricerca di base invece le verifiche ex ante dei requisiti diventeranno ex post.
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