In arrivo altri finanziamenti per sei miliardi

Il terremoto in Emilia. ll presidente Errani annuncia l’accordo con Governo, Cdp e banche sui fondi per la ricostruzione

Il Sole 24 Ore
24 Luglio 2012
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Altri sei miliardi di euro per la ricostruzione dell’Emilia terremotata. È la cifra che il presidente regionale, nonché commissario straordinario, Vasco Errani è certo di portare a casa a giorni, con un emendamento alla spending review già concordato con il Governo, che fa leva su un gioco a tre con Cassa depositi e prestiti (Cdp) e banche. L’annuncio è arrivato a sorpresa ieri, a ridosso dell’incontro fiume della Regione con i sindaci dei 52 comuni terremotati, e apre una prospettiva completamente nuova sugli aiuti a famiglie e imprese per ripartire, perché si arriverebbe a garantire un contributo pari all’80% delle spese sostenute dai privati per fronteggiare i danni riportati da case e imprese, incluso il miglioramento sismico.
Un gigantesco prestito, che Governo e Cdp daranno al commissario straordinario per la ricostruzione, veicolandolo attraverso le banche, e di cui la Regione Emilia-Romagna si accollerà le prime due rate da 500 milioni di euro ciascuna, attingendo ai due miliardi e mezzo già stanziati nel decreto 74, mentre i successivi rimborsi saranno a carico dello Stato. Resterebbero così 1,5 miliardi di risorse dirette del pacchetto per la ricostruzione già previste da qui al 2014 che, sommate ai 6 di finanziamento a fondo perduto fanno un totale di 7,5 miliardi. Su per giù l’80% dei 9,13 miliardi di danni complessivi che, secondo le stime più aggiornate, il terremoto ha causato lungo la via Emilia. Che si sommano ai 981 milioni di danni calcolati in Lombardia e ai quasi 51 del Veneto.
Dunque, si tratterebbe di danni per un ammontare totale, in seguito alle due scosse di quasi 6 gradi Richter del 20 e 29 maggio scorso, di oltre 10,1 miliardi: sono queste le cifre, per quanto provvisorie, calcolate dalle tre Regioni per chiudere la pratica da inviare a Bruxelles entro fine mese e attingere così al 2,5% del fondo europeo di solidarietà (che, a conti fatti, dovrebbe superare i 250 milioni di euro, soldi destinati alle Pa per interventi pubblici). Il doppio, insomma, delle stime a caldo dei danni diretti e indiretti imputati all’anomalo sisma.
«Si stanno mettendo a punto ora gli ultimi dettagli di questo meccanismo di finanziamento da 6 miliardi di euro tramite la Cassa depositi e prestiti che sarà operativo dal gennaio 2013 – spiega l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli –. Cittadini e imprenditori danneggiati, con la perizia giurata dei danni e dopo la vidimazione del commissario, dovranno solo presentarsi in una delle banche convenzionate, aprire un conto corrente (a zero spese, per importo pari all’80% dei danni ammessi) e poi presentare via via le fatture a stato avanzamento lavori». Fatture che le banche pagheranno direttamente, mentre le rate del finanziamento, sia in conto capitale che in conto interessi saranno a carico della procedura.
«Stiamo lavorando con il governo, è un tema che deve essere risolto con il decreto di revisione della spesa, la prossima settimana», assicura Errani, che conta così di raggiungere uno dei suoi obiettivi strategici, ossia «il collegamento senza rottura tra la fase transitoria e la fase di ricostruzione». Una ricostruzione reale e in tempi rapidissimi.
«Resta fondamentale anche la questione del credito d’imposta, per cui bisogna trovare la copertura», ha ribadito inoltre Errani poco prima che la commissione Bilancio della Camera salvasse sì la norma, ma riducendone drasticamente i fondi. Invece degli originari 300 milioni per il triennio 2013-2015 previsti dal decreto Sviluppo per le aziende emiliane,la commissione Bilancio ha infatti previsto soli 30 milioni di defiscalizzazione: 10 milioni l’anno prossimo attingendo alla cosiddetta legge Mancia, e 10 nei due anni successivi dirottando gli incentivi per le auto elettriche.

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