Imu, province e debiti p.a.: i punti del vertice di maggioranza di ieri

Intanto l’FMI boccia l’abolizione dell’Imu. Saccomanni: ne terremo conto. Brunetta: ma Letta consideri anche il programma della maggioranza

5 Luglio 2013
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Governo di larghe intese sempre più coeso, confida il Presidente del Consiglio. Secondo Enrico Letta il vertice tra membri dell’esecutivo ed esponenti della maggioranza che si è tenuto ieri in mattinata a Palazzo Chigi – presenti i capigruppo delle forze politiche che sostengono il Governo, il vicepremier Angelino Alfano, i ministri Fabrizio Saccomanni e Dario Franceschini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi – rilancia l’azione dell’Esecutivo.
Nel suo intervento alla conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier ha osservato: “La riunione di oggi è stata molto positiva, c’è un buon rilancio del governo c’è un buon rilancio del programma di governo e soprattutto c’è questa idea di una road map che vada verso il completamento di 18 mesi di lavoro e che prevede quattro fasi e quattro obiettivi. Questi 18 mesi – aggiunge – sono convinto che faranno ripartire l’economia italiana e consentiranno quella riforma della politica che l’obiettivo principale del mio governo”. “In autunno – continua Letta – ci sarà la legge di stabilità che sarà centrata tutta sullo sviluppo, sul rilancio economico, sulla capacità di ridurre le tasse, in particolare sul lavoro, sull’agenda digitale, sulle infrastrutture”.

Durante l’incontro, riferiscono fonti di governo, il premier ha fatto una lunga introduzione di metodo per poi entrare nel merito dei provvedimenti.
Il primo punto affrontato da Letta è stato il semestre italiano di presidenza dell’Ue, che partirà nella seconda metà del 2014, per il quale ha auspicato un pieno coinvolgimento di tutte le forze di maggioranza nella definizione degli obiettivi. Si è quindi affrontato il nodo delle scadenze della prossima settimana, a cominciare dalla ridefinizione complessiva del sistema di tassazione sulla casa. Si è poi discusso del dossier Iva e dalla necessità di facilitare l’iter di conversione dei decreti legge in Parlamento. Tema in cui, ha sottolineato Letta, il ruolo dei capigruppo è cruciale. Il premier, anche alla luce del pronunciamento della Consulta, ha infine ribadito l’impegno dell’Esecutivo a presentare un ddl costituzionale per l’abolizione delle province.

Il Governo ha poi confermato l’intenzione di sciogliere entro ferragosto il nodo dell’Imu e della riforma complessiva e per questo ha deciso che la prossima riunione della cabina di regia Governo-maggioranza si svolgerà il 18 luglio. 
Il primo obiettivo della road map, ha ricordato il premier, “è quello più difficile” ed è la soluzione al problema dell’Iva e dell’Imu: le “cose più complicate, perché avvengono con il bilancio 2013 che è ancora rigido e non gode della flessibilità” garantita dalla decisione annunciata da Bruxelles, “e la copertura va tutta trovata dentro il bilancio: e ciò non è semplice”.

Inoltre il premier ha preso l’impegno ad accelerare in autunno il pagamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. 
Impegno subito accolto con toni entusiastici dal Pdl, Daniele Capezzone: “È importante che il premier Letta abbia voluto aprire su questo versante”. Lo stesso Zanonato, che aveva dichiarato “Mi piacerebbe tanto” pagare tutti i debiti della p.a. entro il 2013 “ma non so se si può fare”, ha precisato in seguito di pensarla in sintonia con il presidente del Consiglio: “Ho detto esattamente le stesse cose del premier Letta. Mi auguro si riesca ad accelerare” sui pagamenti, “sono ottimista”.
Intervenendo a Radio Anchio nella mattinata di ieri, il Ministro dello sviluppo economico aveva spiegato che i dubbi riguardavano delle mere questioni tecniche e di fattibilità contabile: “Non è cattiva volontà ma c’è un problema tecnico. Il governo ha rimosso l’ostacolo, ora tutte le varie fonti di spesa devono attivarsi per pagare”. Zanonato ha poi aggiunto che dire che è difficile pagare tutti i debiti della p.a. è “vero e ovvio” e “non ci si deve agitare”.

Dopo il vertice, il premier ha annunciato che il Governo presenterà un disegno di legge costituzionale per l’abolizione delle province, di cui discuterà proprio oggi il Consiglio dei Ministri. Un testo breve quello da discutere stamattina, una proposta che si limita a cancellare ogni riferimento alle Province fatto nella Costituzione. In particolare dall’articolo 114, quello che al momento stabilisce come la Repubblica sia costituita, partendo dal basso, dai “Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. La vera riforma, però, arriverà tra una decina di giorni con un disegno di legge ordinaria. Prima di approvarlo il governo vuole aspettare che venga pubblicata la sentenza della Corte costituzionale che ha bocciato il percorso tracciato dal governo Monti, in modo da evitare nuovi incidenti di percorso. Ma il testo è già pronto, 16 articoli ai quali si potrebbe aggiungere qualche passaggio, proprio per andare incontro ai rilievi della Corte. 
“È inaccettabile che il Governo presenti un d.d.l. costituzionale soltanto sulle Province”, ha affermato il presidente dell’Unione delle Province d’Italia Antonio Saitta, a detta del quale “tutto ciò conferma che la politica non vuole riformarsi”. E infatti aggiunge: “e il dimezzamento dei parlamentari quando si farà?”.

FMI: il report sull’Italia e il “suggerimento” di non abolire l’Imu
Il Fondo Monetario Internazionale ieri ha presentato il suo report sull’Italia: la ripresa economica in Italia dovrebbe iniziare “a tardo 2013”, sostenuta dalle esportazioni e da una inversione sul ciclo degli investimenti. Tuttavia, nel documento diffuso al termine della missione in Italia – ex Article IV pubblicato ieri – il Fmi avverte che i rischi su queste prospettive restano orientati al ribasso. L’Italia registrerà nel 2013 un Pil negativo pari a -1,8%, mentre tornerà a crescere dello 0,7% nel 2014.
L’istituzione di Washington, soprattutto, si è schierata contro la cancellazione dell’Imu sulla prima casa. “La tassa sulla proprietà sulla prima casa dovrebbe essere mantenuta per ragioni di equità ed efficienza e la revisione dei valori catastali accelerata per assicurare l’equità”. Certamente – ha detto il Ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni nella conferenza stampa indetta dopo la pubblicazione del report – “terremo conto dell’opinione del Fondo Monetario Internazionale sul tema Imu che, per altro, era nota ex ante e l’obiettivo è di trovare il consenso all’interno della coalizione. Stiamo lavorando su questa linea”. Sul parere negativo dell’Fmi relativo a un intervento sull’Imu si è espresso il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: “Penso che sull’Imu ci sia la possibilità di intervenire, non ho sentito negatività particolari – ha affermato il leader degli industriali -, credo che in termini economici sia più difficile l’intervento sull’Iva”.

I rappresentanti del Governo che arrivano dal Pdl parlano di richiesta “sgradevole”, come dice il vice ministro all’Economia Luigi Casero, “incomprensibile”, come rileva il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari. Il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, è sicuro che il governo andrà avanti “sulla base del programma votato dalla sua maggioranza”. Anche il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani parla dell’abolizione dell’Imu come di “un impegno irrinunciabile”. Maurizio Gasparri non usa giri di parole e in un twitter, riferendosi agli esperti del Fondo, dice: “Si facciano gli affari loro”. Per la Santanchè “se Saccomanni darà ascolto all’Fmi, si prepari a cercare un’altra maggioranza per il suo governo”. Dalla parte dell’Fmi invece alcuni esponenti di Scelta Civica. D’altronde la tassa sull’abitazione era stata reintrodotta da Mario Monti. Ma concordano con il Fondo anche rappresentanti del Pd, a partire dal vice ministro all’Economia Stefano Fassina.

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