Imposta di soggiorno in tutti i Comuni

Il Sole 24Ore
27 Ottobre 2011
Modifica zoom
100%
Tutti i municipi potranno introdurre l’imposta di soggiorno. È un’altra delle novità sostanziali per il fisco municipale introdotte dal Dlgs correttivo approvato in via preliminare lunedì scorso a Palazzo Chigi. L’articolo 3 della «bozza» di cui il Sole 24 ore è in possesso elimina dal decreto 23 del 2011 le parole «capoluogo di provincia, le unioni di comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte». Vale a dire le categorie a cui il testo originario riservava la possibilità di introdurre un sovrapprezzo fino a 5 euro per ogni notte trascorsa in albergo.
Contestualmente, sono portate indietro di un anno le lancette dell’entrata in vigore di tutti i capisaldi del federalismo comunale. Dell’anticipo di 12 mesi dell’Imu si è detto sopra, ma l’avvio già nel 2013 (e non nel 2014) riguarderà anche l’Imu secondaria – che accorperà una serie di tributi minori (Tosap, Cosap eccetera) –, l’attribuzione ai sindaci della compartecipazione del 30% ai proventi dei trasferimenti immobiliari e l’arrivo del fondo perequativo definitivo. Il funzionamento di quest’ultimo non è stato ancora determinato e bisognerà comunque aspettare un altro provvedimento correttivo. Il restyling interesserà anche altri tre decreti legislativi di attuazione del federalismo. A cominciare da quello (il 216 del 2010) che ha sancito il passaggio dalla spesa storica ai fabbisogni standard per gli enti locali. Che, stando alle correzioni volute dal Governo, andranno determinati per tutte le funzioni fondamentali entro il 2012 anziché il 2013. Così da essere concretamente applicati nel triennio successivo. Novità in vista anche per l’armonizzazione dei bilanci pubblici (Dlgs 118 del 2011), attraverso l’accoglimento di molti rilievi presentati nei mesi scorsi dal comparto delle autonomie, e per il fisco provinciale e regionale (decreto 68 del 2011). A proposito di quest’ultimo testo l’Esecutivo ha deciso di intervenire sull’imposta provinciale di trascrizione(Ipt). L’applicazione a tutti i passaggi di proprietà del sistema di calcolo dell’imposta previsto per gli atti tra i privati (e per sua natura più oneroso) scatterà anche se il ministero dell’Economia non emanerà l’atteso decreto ministeriale. Con la specificazione ulteriore che, per evitare l’effetto fuga nelle immatricolazioni a favore delle Province ubicate nei territori speciali, la norma varrà anche nelle Regioni diverse da quelle ordinarie. Scompare, infine, la previsione che il fondo sperimentale di riequilibrio avrà «durata biennale». Partirà nel 2012 ma potrebbe restare in vita anche un solo anno.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento