Del resto, la platea di enti interessati è enorme. La norma voluta dal governo riguarda Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Enti del comparto sanitario, Università e dipartimenti universitari. Tutti dovranno trasferire alla Tesoreria centrale dello Stato non solo i fondi depositati nelle proprie tesorerie gestite dalle banche che hanno vinto le rispettive gare, ma anche gran parte degli investimenti effettuati dalle varie amministrazioni, che dovranno essere smobilizzati e trasferiti entro il 30 giugno (un successivo decreto del ministero chiarirà quali investimenti cadranno sotto la tagliola). Roberto Ciambetti, assessore regionale al Bilancio del Veneto, parla senza mezzi termini di scippo, ricordando che la Regione da circa 15 anni ha affidato il servizio di tesoreria a Unicredit che garantisce un tasso attivo vicino al 2%. «I soli proventi dei bolli auto, circa 600 milioni, fruttano 12 milioni di interessi annui». Con la Tesoreria il tasso sui depositi scenderebbe all’1%. «Questi soldi», ha tuonato Tosi, «non appartengono allo Stato ma ai cittadini, i Comuni virtuosi si autofinanziano attraverso le tesoreriee non permetteremo che il governo si impadronisca del denaro dei veronesi».
Il Veneto contro la Tesoreria unica
L’obiettivo è impedire che entro fine mese la metà dei fondi delle amministrazioni debba essere trasferita alla gestione accentrata. L’altro 50% dovrà essere girato prima del 16 aprile
Milano FinanzaDel resto, la platea di enti interessati è enorme. La norma voluta dal governo riguarda Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, Enti del comparto sanitario, Università e dipartimenti universitari. Tutti dovranno trasferire alla Tesoreria centrale dello Stato non solo i fondi depositati nelle proprie tesorerie gestite dalle banche che hanno vinto le rispettive gare, ma anche gran parte degli investimenti effettuati dalle varie amministrazioni, che dovranno essere smobilizzati e trasferiti entro il 30 giugno (un successivo decreto del ministero chiarirà quali investimenti cadranno sotto la tagliola). Roberto Ciambetti, assessore regionale al Bilancio del Veneto, parla senza mezzi termini di scippo, ricordando che la Regione da circa 15 anni ha affidato il servizio di tesoreria a Unicredit che garantisce un tasso attivo vicino al 2%. «I soli proventi dei bolli auto, circa 600 milioni, fruttano 12 milioni di interessi annui». Con la Tesoreria il tasso sui depositi scenderebbe all’1%. «Questi soldi», ha tuonato Tosi, «non appartengono allo Stato ma ai cittadini, i Comuni virtuosi si autofinanziano attraverso le tesoreriee non permetteremo che il governo si impadronisca del denaro dei veronesi».
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