Sono a Milano gli stipendi più alti tra le municipalizzate. Seguono Bologna, Roma e Parma. Ma il dirigente che guadagna di più, tra le società controllate dai Comuni, Giuliano Zuccoli, con uno stipendio di quasi 1,5 milioni lordi nel 2010, ha una busta paga che è il triplo di quanto indicato dalle tabelle del ministero della Pubblica amministrazione, che si basa sui dati forniti dagli enti locali. L’operazione trasparenza dunque andrebbe rafforzata, con dati più completi. Secondo i dati del ministero di Renato Brunetta, il più pagato nel 2010 è il «presidente» di A2A, la municipalizzata dell’energia nata dalla fusione tra l’Aem di Milano con quella di Brescia, con un compenso di 505.100 euro lordi. Incrociando i dati con quelli del bilancio A2A, società quotata in Borsa e quindi obbligata a rendere noti i compensi individuali dei vertici, si vede che i 505.100 euro corrispondono ai compensi di Graziano Tarantini, presidente del consiglio di sorveglianza. Ma la A2A ha anche un altro presidente, che è Zuccoli, al vertice del consiglio di gestione, l’organo esecutivo della società. Secondo il bilancio, Zuccoli l’anno scorso ha ricevuto da A2A 1.478.352 euro lordi, di cui 700mila come emolumenti per la carica, lo stipendio base, 538mila come bonus, 240.352 di «altri compensi». In A2A spiccano anche i compensi dei due vicepresidenti, Rosario Bifulco (consiglio di sorveglianza) con 304.800 euro e Vittorio Cinquini (consiglio di gestione) con 300mila. Nella classifica ministeriale viene quindi il presidente della Hera di Bologna: 427.312 euro lordi per Tomaso Tommasi di Vignano. Il dato coincide con quanto riportato nel bilancio. Secondo il bilancio della Hera però è un po’ più alto il compenso dell’amministratore delegato, Maurizio Chiarini, 435.634 euro complessivi, un valore che non appare nella tabella degli uffici di Brunetta. Poi c’è l’amministratore delegato della romana Acea, 354mila euro per Marco Staderini, valore identico a quanto appare nel bilancio, così come per il presidente dell’Acea, Giancarlo Cremonesi, 300mila euro. Nella graduatoria ministeriale viene quindi l’amministratore delegato dell’Enia di Parma, 340mila euro. L’Enia, nata nel 2005 dalla fusione tra le municipalizzate di Parma, Reggio Emilia e Piacenza, è stata fusa per incorporazione dal primo luglio 2010 nella torinese Iride e ora la società si chiama Iren. E secondo il bilancio di Iren, il presidente, Roberto Bazzano, ha ricevuto nel 2010 532mila euro di compensi lordi complessivi, l’amministratore delegato, Roberto Garbati, 507mila. Importi non pervenuti nelle tabelle di Brunetta.
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