Il Friuli-V.G. vara le unioni comunali

Enti locali. Addio alle comunità montane

Il Sole 24Ore
9 Novembre 2011
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Il Consiglio del Friuli-V.G. ha approvato il disegno di legge 150/11 che riforma l’ordinamento locale del territorio montano. Pro-posto dalla giunta, il testo abolisce le Comunità mon-tane, commissariate da due anni, istituendo otto Unioni di Comuni montani deno-minate Gemonese, Carnia, Canal del Ferro e Val Cana-le, Valli delle Dolomiti Friulane, Val d’Arzino-Val Cosa, Livenza, Torre e Na-tisone. Funzioni e servizi prima in capo ai singoli municipi – come lavori pubblici, anagrafe, organiz-zazione del personale, se-gretarie amministrative ed edilizia scolastica – saranno trasferiti al nuovo organi-smo e gestiti in modo con-giunto. I Comuni montani o parzialmente montani del goriziano e del Carso trie-stino, invece, faranno rife-rimento alle province di Go-rizia e Trieste. Le Unioni, per costituirsi ufficialmente, dovranno convocare un’as-semblea formata dai rappre-sentati dei singoli Comuni, approvare uno statuto, eleg-gere un consiglio direttivo (facoltativo), un presidente e un vice-presidente. Entro 90 giorni dall’entrata in vi-gore della legge i Comuni che confinano con realtà non montane hanno la pos-sibilità di sfilarsi dal nuovo assetto. E ciò riguarda an-che centri urbani come Tar-visio, Gemona, Cividale, Spilimbergo, Maniago e Aviano, cioè i “capofila” attorno ai quali il provve-dimento regionale ha co-struito le Unioni. Un aspet-to, questo, che ha suscitato polemiche in fase di appro-vazione della norma. «In questo modo viene a cadere l’impianto stesso su cui si fondava la legge – ha conte-stato l’opposizione di cen-trosinistra – non c’è una rea-le razionalizzazione dei ser-vizi, si fanno solo fiorire altre realtà amministrative senza definire gli strumenti per il governo e l’attuazione di politiche di sviluppo per le aree della montagna sog-gette a fenomeni di spopo-lamento e di abbandono so-ciale». In seno alla maggio-ranza la stessa Lega Nord, raccogliendo le critiche dell’Anci, per bocca del consigliere Enore Picco non si è detta pienamente soddi-sfatta di una riforma «che non risolve affatto i pro-blemi della montagna». Il provvedimento ha dato an-che il via libera alla nascita dei Comuni di vallata, che inizieranno ora un processo di fusione per le zone con-siderate territorialmente omogenee. La legge preve-de inoltre che entro il 30 giugno del 2012 l’esecutivo presenti una normativa per il completamento della se-mplificazione dell’ordina-mento locale del territorio regionale.

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