Almeno il fisco darà tregua alle popolazioni colpite dai terremoti in Emilia. Tutti gli adempimenti e i versamenti tributari previsti dal 20 maggio al 30 settembre saranno infatti congelati nei Comuni del cratere sismico individuati dal presidente della Regione Emilia Romagna. Il decreto del ministero dell’Economia è stato firmato venerdì scorso ed è atteso in «Gazzetta Ufficiale» per oggi: una giornata simbolica per il lutto nazionale proclamato in memoria delle vittime del sisma. Tra i righi del provvedimento c’è lo stand by per i prossimi versamenti di Irpef e relative addizionali, Ires, Irap, Iva e anche dell’Imu. Su quest’ultima imposta, bisognerà vedere poi come e in che misura si applicherà ai fabbricati che sono stati fortemente danneggiati dalle ripetute scosse. Gli edifici inagibili o inabitabili, infatti, possono già per legge usufruire della decurtazione del 50% della base imponibile su cui è calcolata l’imposta. Il decreto ministeriale stabilisce anche la sospensione della riscossione (comprese le misure esecutive e cautelari e la notifica degli atti), che Equitalia aveva già anticipato in via amministrativa.
Sarà, poi, un successivo provvedimento a stabilire le modalità con cui gli adempimenti tributari saranno ripristinati. Anche perché il termine per presentare Unico scade per tutti i contribuenti il 30 settembre ma, essendo una domenica, slitta automaticamente al 1° ottobre. Quindi, in linea teorica, cittadini e imprese dell’area del sisma potrebbero essere chiamati a presentare la dichiarazione il giorno dopo la fine della sospensione. Ma questi sono aspetti su cui ci si potrà concentrare e da risolvere solo dopo aver superato la prima emergenza.
Le altre scadenze
C’è poi un altro blocco di proroghe, che non riguardano il fisco. Lo slittamento dei termini passerà per un altro veicolo legislativo: il decreto legge approvato nel Consiglio dei ministri di mercoledì scorso. Per le scadenze contributive (Inps, Inail e altri enti di previdenza) è stato scelto un sostanziale allineamento con il fisco, quindi adempimenti e versamenti saranno sospesi fino a tutto settembre. Più lungo l’arco temporale scelto per i termini processuali, quelli di pagamenti alle pubbliche amministrazioni, mutui e sfratti: se ne riparlerà – salvo altre proroghe – a partire dal 2013.
Il kit di prima emergenza messo in campo dal Governo non si concentra solo sullo slittamento dei termini. L’aumento delle accise sui carburanti di due centesimi al litro (fino al 31 dicembre, però) servirà a finanziare gli interventi più necessari: dalla riparazione degli edifici al ripristino dei servizi pubblici (le scuole prima di tutto), dagli indennizzi alle imprese al recupero dei beni artistici e culturali. Con la promessa di trovare altre risorse dalla spending review e la possibilità concessa a i sindaci di derogare al patto di stabilità sulle spese di ricostruzione.
I primi interventi
Le misure varate dal Governo per differire le scadenze e reperire i fondi
LE PROROGHE
30 settembre
Imposte sui redditi, Iva e Imu
Il Governo congelerà i termini di dichaiarazioni e versamenti per Irpef (e addizionali), Ires, Irap, Iva e Imu nei Comuni terremotati e sarà sospesa anche l’attività di riscossione da parte di Equitalia
31 dicembre
Termini processuali
Saranno differite con decreto legge anche le scadenze relative ai procedimenti giudiziari, ai pagamenti nei confronti delle pubbliche amministrazioni e alle rate dei mutui contratti
30 settembre
Contributi
Il differimento dei termini non riguarda solo imposte e tributi ma sarà allineato anche con lo slittamento del versamento dei contributi che sarà disposto per decreto legge
LE RISORSE
IL FONDO PER LE MISURE DI EMERGENZA DA ATTUARE
Il Governo destinerà alle aree del sisma contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dalle scosse, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali. Sarà anche facilitata la delocalizzazione delle imprese operative nelle zone terremotate
L’AUMENTO DELLE ACCISE SUI CARBURANTI
Saranno le accise sui carburanti a dover garantire le prime risorse necessarie per i primi interventi decisi dal Governo. L’aumento sarà di 2 centesimi di euro al litro e durerà fino al termine del 2012. A questo asse portante il Governo associerà anche la spending review: altri fondi dovranno arrivare dai tagli di spesa pubblica a cui sta lavorando il commissario Enrico Bondi
LA DEROGA AL PATTO DI STABILITÀ
I Comuni colpiti dal terremoto potranno avere più margini di movimento sui vincoli di finanza pubblica. Tra i provvedimenti adottati nel corso del Consiglio dei ministri di mercoledì 30 maggio, è prevista anche la deroga del Patto di stabilità – entro però un limite definito – per le spese che i sindaci saranno chiamati a sostenere per la ricostruzione
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