Il deficit sanitario in calo: 2,32 miliardi

Regioni

Il Sole 24 Ore
25 Maggio 2011
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E’ stato di 2,32 miliardi il deficit della spesa sanitaria nel 2010. Un rosso di bilancio che lascia però qualche speranza: il disavanzo s’è infatti ridotto di un terzo rispetto ai 3,23 miliardi di disavanzo cumulati nel 2009. Col Sud che da solo macina la metà delle perdite e il Lazio che somma quasi tutta l’altra metà, questa volta però anche con la presenza di cinque Regioni del Nord. Ma soprattutto con un risultato che sembra essere di buon auspicio: la ripresa, con pesanti deficit comunque da ripianare nel tempo, di quasi tutte le realtà commissariate o sottoposte a piano di rientro da parte del Governo. Per la prima volta dopo molti anni, per i bilanci di Asl e ospedali salute arrivano notizie non del tutto negative. Anche se il rapporto presentato ieri dalla Corte dei conti sollecita a tenere altissima la guardia, lasciando capire che le prospettive per i conti di settore restano una incognita ad altissima dose di rischio. Basta pensare agli ammortamenti non sterilizzati per gli investimenti: valgono 841 milioni solo per il 2010 e le Regioni dovranno saldarli diluiti negli anni. Non a caso, del resto, la spesa sanitaria è nel mirino delle prossime manovre di contenimento dei conti pubblici: nel 2012 scade il «patto» per la salute e nel 2013 si applicheranno per la prima volta i costi standard e l’ipotesi che i governatori (e gli assistiti) temono, è che a quel punto scatteranno i tagli con riduzione dei trasferimenti per 3-4 miliardi. I 2,32 miliardi di deficit del 2010, che non contabilizzano le manovre realizzate in sede locale, sono concentrati principalmente in 4 Regioni: Lazio (1,043 miliardi), Campania (495 milioni), Puglia (335 milioni)e Sicilia (228 milioni). Al Nord spiccano il Veneto (72,7 milioni) e la Liguria (88,6). Il rapporto col Pil è stato pressoché stabile (7,3%), mentre la spesa complessiva è cresciuta del 2,7%. Tra le voci di settore la farmaceutica ha segnato la principale riduzione (-0,6%), mentre la più alta dinamica di crescita è stata realizzata dalla specialistica (+6,1%).

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