I risparmi gonfiano i fondi decentrati

Corte dei conti piemonte: ma il tetto del 2010 va comunque rispettato

Italia Oggi
4 Novembre 2011
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Enti locali liberi di alimentare i fondi per la contrattazione decentrata mediante risparmi provenienti da progetti di miglioramento della produttività o con fondi che si autoalimentano, come il recupero dall’evasione Ici, ma tenuti comunque a rispettare il tetto del 2010. Pertanto, tali somme potranno solo giustificare la destinazione alla produttività, ma non sforare il tetto complessivo. La Corte dei conti, sezione regionale di controllo per il Piemonte, con il parere 21 ottobre 2011, n. 127, prende una posizione intermedia nel contrasto di interpretazioni relativo alla possibilità di incrementare o meno le risorse decentrate con fondi che trovano finanziamenti esterni, come sponsorizzazioni o recuperi dell’evasione. Come è noto, alcune sezioni della magistratura contabile si sono espresse in senso favorevole, altre in modo diametralmente opposti, mentre la recente deliberazione 51/2011 delle sezioni riunite ha sostenuto che solo gli incentivi per progettisti ed avvocati possono comportare un incremento del fondo, perché non destinabili nemmeno potenzialmente alla generalità dei dipendenti. La sezione Piemonte, discostandosi in parte anche dalle indicazioni delle sezioni Riunite, afferma che nuove voci retributive possono essere introdotte nel fondo per la contrattazione decentrata, ricorrendone i presupposti, ma «l’ammontare complessivo del trattamento accessorio non potrà incrementarsi rispetto al parametro individuato, e pertanto ciò sarà possibile solo a condizione di riduzioni, di pari importo, di altre voci».
Il parere fornisce un’indicazione operativa. Si supponga che il fondo per la contrattazione sia, tra risorse stabili e risorse variabili, nel 2010 ammontasse a 100 mila euro, e che le risorse variabili fossero 30 mila euro. Le risorse variabili a loro volta poniamo siano scomposte, per semplicità, in 1.500 per incentivi da sponsorizzazioni, 3 mila in incentivi per progettazioni, 1.500 in incentivi per avvocatura, 3 mila in incentivi per recupero Ici e 21 mila per progetti di incremento di produttività (che trovino il finanziamento nell’articolo 15, commi 2 e 4, del Ccnl 1/4/1999). Secondo quanto indica la sezione Piemonte, nulla impedisce che di anno in anno possano aumentare le risorse da destinare alle macrovoci delle risorse variabili.
Dunque, l’anno successivo, un ente potrebbe destinare all’incentivazione delle sponsorizzazioni 3 mila euro, invece di 1.500, ovviamente sul presupposto di aver stipulato contratti che assicurino quella cifra. Ciò significa che la maggiore destinazione di 1500 euro sulle sponsorizzazioni deve ridurre necessariamente di pari importo una delle altre destinazioni, così da assicurare che, comunque, il fondo nel suo complesso non superi mai i 100 mila euro del 2010 e, anzi, si riduca.
In sostanza, la sezione Piemonte chiarisce indirettamente agli enti locali che essi possono «manovrare» le destinazioni all’interno del fondo, a seconda dei progetti e delle attività che di anno in anno si svolgono. Stando a quanto hanno indicato le sezioni riunite, invece, solo nel caso di incentivi per progettazione ed avvocatura possono esservi incrementi da un anno all’altro, tali addirittura da sforare la base di partenza del 2010.

 

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