Fino al 31 dicembre 2012, i rifiuti prodotti nella regione Campania saranno equiparati a quelli considerati «speciali». È questa la ratio del decreto legge finito ieri all’esame del consiglio dei ministri. E che, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, dovrebbe tornare già domani al vaglio dell’esecutivo, per il via libera definitivo. Il testo, nelle intenzioni di palazzo Chigi, doveva essere approvato ieri per direttissima e nella stessa giornata essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale; sulla procedura rapida c’era l’intesa tra la presidenza del consiglio e il Quirinale. Ma il meccanismo si è inceppato a causa dell’opposizione della Lega. E, in particolare, del ministro alla semplificazione normativa, Roberto Calderoli, che prima ha chiesto la sospensione del Cdm e poi il rinvio del decreto legge al prossimo consiglio dei ministri. Tornando al contenuto del provvedimento, il cambio di classificazione dei rifiuti campani, secondo il governo, diventa necessario per sbloccare il conferimento degli stessi alle attuali discariche presenti in regione. In ballo ci sono 800 t/g di rifiuti, che devono essere smaltite al più presto. La norma, che il governo definisce a carattere «interpretativo», è considerata da Palazzo Chigi necessaria e urgente, perchè deve entrare subito in vigore. Ci sono, infatti, due sentenze in materia, assunte da differenti tribunali amministrativi (Tar Lazio e Toscana), non univoche sul tema. La loro difformità starebbe bloccando il regolare smaltimento dei rifiuti nel territorio campano. Vada come vada, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il nuovo decreto legge al vaglio dell’esecutivo sarebbe «a perdere», cioè non verrebbe poi convertito in legge. Molto probabilmente il suo contenuto sarà trasfuso nel «decreto-legge sviluppo», in corso di conversione alla camera. O, meglio, nel maxiemendamento su cui il governo, stasera stessa, dovrebbe porre la fiducia. Testo che, per altro, dovrebbe recepire anche il lavoro delle commissioni riunite bilancio e finanze a Montecitorio. Va ricordato, che appena due giorni fa il presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, aveva chiesto all’esecutivo «un decreto legge ad horas per l’interpretazione autentica della sentenza del Tar del Lazio» sui trasferimenti fuori regione dei rifiuti (si veda ItaliaOggi di ieri). Secondo Caldoro questa sentenza renderebbe molto difficile governare i flussi. Si tratta della pronuncia 4915 del 31 maggio 2011, con cui il Tar laziale si è definitivamente espresso, accogliendo la tesi dell’amministrazione regionale, sul contenzioso tra regione Puglia e Italcave, relativo ai conferimenti di rifiuti provenienti dalla regione Campania.
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