Incentivare i Comuni a cedere partecipazioni azionarie nelle utility minori in modo da favorire il consolidamento nel settore. E la strada da seguire sarebbe quella di concedere sgravi fiscali legati all’opportunità che i proventi di queste cessioni siano lasciati in deroga ai vincoli del Patto di Stabilità. Le anticipazioni di MF-Milano Finanza, pubblicate martedì scorso, hanno trovato piena conferma ieri nell’incontro svoltosi a Roma tra i vertici delle quattro maggiori utility italiane – A2A, Iren, Hera e Acea – il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato e il presidente dell’Anci Piero Fassino, che tra l’altro, essendo sindaco di Torino, è anche tra i soci forti di Iren.
Secondo quanto è trapelato, l’incontro di ieri è stato caratterizzato da una discussione tranquilla sul fatto che il settore ha bisogno di un’ulteriore tornata di consolidamento in molte aree del Paese. In questo senso l’incontro, che ha visto tra gli intervenuti anche il direttore generale di A2A Renato Ravanelli e il presidente esecutivo di Hera Tomaso Tommasi, si è focalizzato sulle possibili incentivazioni agli enti locali per favorire la cessione di piccole aziende municipali.
L’ipotesi allo studio, nel dettaglio, sarebbe quella di utilizzare i proventi di queste cessioni in deroga ai vincoli del Patto di Stabilità, dando così respiro ai bilanci dei Comuni. Se così fosse, infatti, i Comuni avrebbero l’opportunità di spendere il denaro ricavato da quelle cessioni senza vincoli di sorta. L’incontro di ieri è il secondo del genere nel giro di un mese, visto che già a metà settembre il ministro aveva convocato a Roma i vertici delle maggiori ex municipalizzate italiane. In quell’occasione Zanonato aveva cercato di sensibilizzare le grandi realtà del Centro-Nord sulle criticità di alcune realtà meridionali.
Di fronte a questa richiesta, tuttavia, le utility centrosettentrionali hanno declinato gentilmente l’offerta. Il tentativo, rispettoso dello stato di società quotate delle varie aziende, non ha tuttavia avuto buon fine.
Le maggiori municipalizzate hanno fatto capire di non essere interessate, in quanto anche al Centro-Nord il settore non è scevro da problemi. A2A e Iren sono concentrate sulla riduzione del debito ed Hera, in trattative con Amga Udine, sta continuando la sua politica di espansione nel Nord-Est e lungo la dorsale adriatica. Insomma, nessuna intenzione di guardare a Sud.
Le utility hanno fatto presente, infatti, che nelle regioni del Centro-Nord Italia il settore è ancora molto frammentato, benché le fusioni degli ultimi anni abbiano creato player già in grado di reggere alle pressioni competitive. Bisogna ricordare, infine, che Zanonato conosce bene il settore. È stato per lungo tempo sindaco di Padova e come tale è stato uno degli azionisti di riferimento di AcegasAps (la società nata dalla fusione tra Acegas Trieste e Aps Padova) che l’anno scorso è confluita nel gruppo Hera.
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