I comuni chiedono accesso ai dati dell’anagrafe fiscale

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Italia Oggi
7 Ottobre 2011
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I dati contenuti nell’anagrafe tributaria siano interamente disponibili per i comuni. È quanto ha richiesto l’Associazione nazionale uffici tributi enti locali (Anutel), al termine dell’audizione sostenuta innanzi alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria lo scorso 6 ottobre. Con le novità introdotte dalla prima manovra correttiva dei conti pubblici del 2011 (il dl n. 78/2011), si legge nel documento dell’associazione guidata da Francesco Tuccio, emerge il sempre più rilevante ruolo attribuito ai comuni nella collaborazione all’attività di accertamento, fiscale e contributiva, di competenza dello stato. Ne consegue che appare «quanto mai prioritario» che venga consentito agli enti locali, l’accesso in forma quasi integrale alle informazioni contenute nell’anagrafe tributaria. Il riferimento del-l’Anutel va ad alcune informazioni, presenti nell’anagrafe, che al momento sono precluse alla visione da parte degli enti locali. In particolare, i dati sui beni mobili registrati. La conoscenza di questi, sarebbe «indispensabile» per avviare la procedura di fermo amministrativo del veicolo, tenendo conto che la citata procedura cautelare, negli ultimi anni, è quella che ha mostrato la maggiore efficacia, specie per i crediti di modesto ammontare, quali sono quelli degli enti locali. Con le necessarie cautele, inoltre, l’Anutel rileva che sarebbe necessario consentire l’accesso anche all’anagrafe dei conti detenuta dall’amministrazione finanziaria. Una richiesta in tal senso va letta tenuto conto che la completa informazione sui rapporti finanziari permetterebbe agli enti locali, tra l’altro, la verifica sulla veridicità delle dichiarazioni Isee presentate dai cittadini per accedere a servizi e prestazioni offerti dalle amministrazioni comunali. Inoltre, al fine di consentire una maggiore collaborazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo (che porta all’ente un «ritorno» del 100% delle maggiori imposte emerse), l’Anutel rileva che si possa ampliare l’offerta dei dati contenuti in anagrafe. Ovvero, i dati analitici delle dichiarazioni dei redditi, soprattutto i redditi fondiari, i dai rilevanti ai fini degli studi di settore, la piena visione delle dichiarazioni dei sostituti d’imposta e le dichiarazioni dei contribuenti per fruire della detrazione del 36% sulle spese per interventi edilizi.

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