La cura dimagrante imposta dall’Economia non risparmia le opere d’arte. Superano di poco i 60 milioni di euro gli incassi del gioco del Lotto destinati quest’anno alla salvaguardia dei tesori e delle biblioteche d’Italia. Uno stanziamento disposto con la legge di bilancio, ma con cui ora il ministero dei Beni culturali ha dovuto fare i conti nella messa a punto del piano di finanziamento 2010 delle opere da tutelare. Come il cantiere delle navi romane di Pisa, il Palazzo Reale di Genova, le aree archeologiche di Tarquinia e Gravisca. Ci sono anche il piccolo Museo Sannitico di Campobasso o il Palazzo Carafa nel cuore di Napoli, solo per citarne alcuni. Sulla carta però i 60,9 milioni di euro equivalgono a un taglio di quasi il 50% delle risorse fino a oggi previste. Il piano triennale 2007-2009 stanziava, per il “fondo lotto”, 353 milioni di euro, 118 milioni di euro l’anno. Nei fatti, però, non c’è stata legge di bilancio che non abbia rosicchiato risorse a questo fondo. Basti pensare che secondo la legge istitutiva (n. 662/96) lo stanziamento doveva essere pari a 155 milioni di euro. Somma mai raggiunta, soprattutto nell’ultimo triennio. Su 353 milioni stanziati per il triennio 2007-2009 il rubinetto di via XX Settembre si è chiuso a 273 milioni di euro: per il 2007 i soldi effettivamente stanziati sono stati 106 milioni, scesi a 89 milioni nel 2008 e a 78 milioni lo scorso anno. Il meccanismo di erogazione ha convinto i Beni culturali ad abbandonare, per la prima volta, la programmazione triennale e a procedere d’ora in poi di anno in anno. Al ministero, infatti, sono ormai certi che con una programmazione annuale si potrà garantire una maggiore stabilità del fondo, evitando problemi ai cantieri già avviati. I 60,9 milioni di euro si frazionano nelle tante voci che via via si sono aggiunte nell’erogazione dei proventi del Lotto. Così, ad esempio, ad arti e antichità vanno circa 7,7 milioni, mentre a cinema e spettacolo spettano poco meno di 12 milioni, che diventano 2,8 milioni per le biblioteche e gli archivi sparsi nella penisola. Il sostegno del Lotto, secondo il programma 2010, si concretizza in diverse aree di intervento. Ci sono i cantieri per edifici religiosi, come il convento di San Nazario a Morrone del Sannio, in provincia di Campobasso, che beneficerà di 100mila euro per lavori di consolidamento e restauro. E ci sono i siti archeologici: stesso importo per il Collettore romano di Serravalle del Chienti nel maceratese o per il Cantiere delle navi romane di Pisa. Il doppio di questa cifra è previsto per la sistemazione del Parco archeologico di Mirabella Eclano, nei pressi di Avellino o di quello, nel reggino, di Locri Epizefiri, antica città della Magna Grecia. Per lavori alle aree archeologiche etrusco-romane di Tarquinia e Gravisca sono stanziati 400mila euro. Tra gli edifici storici, citazione per Palazzo Carafa nel ventre di Napoli (Spaccanapoli): per restauri e consolidamenti vanno 350mila euro. Oltre a restauri di aree archeologiche, monumenti, palazzi e antichi volumi, il Lotto servirà anche all’allestimento di nuove sedi museali. È il caso del Nazionale di Mantova, grazie a 488mila euro che saranno spesi per l’apertura al pubblico del corpo principale della struttura.O ancora del-la sede espositiva dell’Afrodite di Morgantina, la celebre statua marmorea del V secolo a.C. proveniente dall’omonimo sito archeologico siciliano. La Venere, oggetto di un lungo contenzioso tra Italia e Usa e già custodita al Paul Getty Museum di Malibu in California, “riposerà” nella sua nuova casa di Aidone (Enna), realizzata con un milione e mezzo di euro provenienti dal Lotto. Una parte delle risorse (2,8 milioni) è riservata all’Abruzzo. Quasi due milioni per la voce «emergenza sisma», con interventi nei luoghi colpiti dal terremoto. Il resto è per operazioni mirate: dal restauro e consolidamento del Palazzo Ducale di Tagliacozzo all’Abbazia di Santo Spirito al Morrone di Sulmona (150mila euro a testa), mentre circa 300mila euro sono assegnati al restauro di Palazzo Ardinghelli all’Aquila. Cinema e spettacolo raccolgono circa 12 milioni di euro. Buona parte (4,8 milioni) per «Cinecittà/ Luce», un milione per il Petruzzelli di Bari, poco meno (900mila euro) per lo Spoleto Festival. Due milioni la quota per il Teatro Festival Italia. Attrazioni artistiche epocali hanno in passato ricevuto una mano determinante dal gioco (e in ultima analisi dai giocatori) del Lotto. Particolarmente robusti gli interventi sugli Uffizi, con uno stanziamento di oltre 49 milioni fra il 1998 e il 2006. Beneficiati in varia misura la Basilica di Massenzio, la Domus Aurea e le Terme di Caracalla a Roma, così come Villa d’Este a Tivoli,il Duomo di Pavia e il Palazzo Ducale di Mantova. Nel triennio 2004-06 sono stati utilizzati circa due milioni di euro per restaurare in più punti la Torre di Pisa.
I beni culturali perdono al Lotto
Finanziamenti pubblici – Patrimonio artistico/Piano. Ridotti a poco più di 60 milioni le risorse derivanti dalle scommesse – I beneficiari. Dai monumenti agli archivi, la ripartizione avverrà ora su base annuale
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