Fuori le spese per i grandi eventi dal patto di stabilità interno. Le grandi manifestazioni che rientrano nella competenza della Protezione civile vengono equiparate ai casi di stato di emergenza ai fini dei conti pubblici e del rapporto tra Stato ed enti locali. Lo evidenzia un decreto del Ministero dell’economia che disciplina la trasmissione delle informazioni da parte degli enti locali riguardanti gli obiettivi programmati del patto di stabilità interno. Il decreto, firmato la scorsa settimana, non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è stato anticipato ieri dalla Ragioneria generale dello Stato. Per quanto riguarda le “riscossioni in conto capitale”, ovvero quelle entrate straordinarie che arrivano agli enti locali a seguito della cessione di azioni o quote di società operanti nel settore dei servizi pubblici locali, come anche le risorse relative alla vendita del patrimonio immobiliare, il decreto ministeriale cambia regime. “Non possono più essere escluse – si sottolinea infatti nel documento della Ragioneria generale dello Stato ‑ dal saldo finanziario preso a base di riferimento (anno 2007) e dal saldo degli anni di gestione del patto di stabilità interno (anni 2010 e 2011)”. Solo gli enti che hanno approvato il bilancio prima del 10 marzo 2009 “hanno potuto escludere le suddette entrate straordinarie sia dal saldo finanziario 2007 assunto come baso di riferimento, sia dal saldo utile ai fini del rispetto del patto di stabilità interno”. Non vanno considerate nel saldo finanziario 2007, assunto a base di riferimento per il calcolo dell’obiettivo 2010, neanche “le risorse provenienti direttamente o indirettamente dall’Unione europea”.
RISCOSSIONE
Intanto, come detto sopra, entro la fine dell’anno sarà possibile pagare le cartelle esattoriali anche in tabaccheria, nei grandi centri commerciali, alle Poste, o in banca. Un primo passo in questo senso è stato compiuto con il protocollo di intesa su Reti Amiche, il cui scopo è quello di ampliare l’accessibilità ai servizi della pubblica amministrazione a favore dei cittadini, firmato ieri da ministero per la p.a. e l’innovazione ed Equitalia. Grazie all’accordo sottoscritto dal ministro Renato Brunetta e dal presidente di Equitalia Attilio Befera, cui la stessa Equitalia darà seguito attraverso una serie di contratti attuativi, ai cittadini sarà data la possibilità di pagare le cartelle esattoriali con molta maggior semplicità e senza costi aggiuntivi, grazie alla moltiplicazione degli sportelli abilitati alla riscossione e anche ad una fascia oraria diversificata. Attraverso l’accordo, Equitalia si impegna a supportare l’attuazione degli obiettivi previsti nel Piano E-GOV2012 con la messa in sicurezza e lo sviluppo dei metodi di transazione dei pagamenti del circuito Reti Amiche – in accordo con l’Autorità vigilante preposta – adottando standard tecnologici in grado di integrare le pubbliche amministrazioni con i soggetti creditori coinvolti: Agenzie delle entrate, Inps, enti locali. A garantire maggiore velocità e sicurezza nella transazione provvederanno il codice a barre inserito sul bollettino e lo scontrino rilasciato a garanzia di avvenuto pagamento. Grazie agli accordi siglati con Coop, Poste Italiane, Tabaccai, Intesa SanPaolo, Unicredit e Lottomatica, spiega una nota, ad oggi gli sportelli di Reti Amiche attivi sul territorio nazionale sono oltre 60mila. Ogni anno Equitalia invia oltre 40 milioni di 40 milioni di documenti, per un ammontare di oltre 7,7 miliardi di euro riscossi (dati 2009).
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