I 425 milioni per il trasporto pubblico locale e i 482 per il superticket sanitario che mancano all’appello per il 2011. Ma soprattutto il rischio di pesanti tagli in arrivo con la prossima manovra del Governo, a cominciare da quelli alla sanità che solo con l’applicazione dei costi standard potrebbero significare una riduzione del fabbisogno di almeno 5 miliardi dal 2013. È con queste preoccupazioni, e con la mancata concessione di un incontro da parte dell’Economia, che ieri i governatori hanno deciso di disertare le conferenze Stato-Regioni e Unificata. Una quasi rottura dei rapporti, come avvenne già con la manovra estiva 2011. Su tutte le partite aperte, e in particolare sulla manovra, le Regioni hanno chiesto unitariamente con una lettera al presidente del Consiglio un «incontro urgente» per «stabilire un terreno di lavoro comune» in vista di «un sistema che si avvia al federalismo». «Non possiamo stare alle indiscrezioni lette sui giornali», ha fatto notare Vasco Errani (Emilia Romagna, Pd). La consultazione preventiva, ha precisato il coordinatore degli assessori al bilancio, il lombardo Romano Colozzi (Pdl), «non è una nostra richiesta estemporanea», ma una regola espressamente prevista dalla riforma della legge di contabilità pubblica. Servono con urgenza «chiarimenti sulla manovra», ha aggiunto a sua volta il governatore della Toscana, Enrico Rossi (Pd), una posizione già fatta sua dalla governatrice del Lazio, Renata Polverini (Pdl). Tutto questo mentre le categorie della sanità sono in fibrillazione, col principale sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao, che s’è detto pronto alle barricate contro nuovi tagli.
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