Gomme invernali, Milano assediata dai no

Repubblica, Milano
3 Novembre 2010
Modifica zoom
100%
C’è chi, come le province di Bergamo e di Monza e Brianza, si è affrettato a dire che mai e poi mai imporrà ai propri cittadini una spesa così onerosa. E chi, come l’amministrazione provinciale di Varese, fa sapere che firmerà sì un’ordinanza come quella voluta dall’assessore provinciale milanese Giovanni De Nicola, ma solo perché, come spiega il responsabile alla Viabilità, Aldo Simeoni, «Milano e Como ci hanno accerchiato e a malincuore ci dobbiamo adeguare». Continua a far discutere il provvedimento che dal 15 novembre imporrà agli automobilisti che transiteranno su tutte le provinciali milanesi – come, tanto per fare qualche esempio, la Milano-Meda, o la strada che gira tutto intorno all’Idroscalo, oppure ancora il proseguimento di via Chiesa Rossa in direzione Rozzano e quello di via Ripamonti a partire da Noverasco – l’obbligo di gomme invernali o di catene a bordo. La prima a schierarsi contro l’ordinanza è stata la provincia di Monza, il cui presidente Dario Allevi – in polemica con De Nicola per «non essere stato nemmeno consultato su un provvedimento che tocca migliaia di pendolari brianzoli diretti ogni giorno verso Milano» – dice: «Invece di imporre obblighi che gravano sulle tasche dei cittadini dovremmo essere noi istituzioni a cercare di migliorare le condizioni delle strade, per esempio acquistando più macchine spargisale». A fargli eco la provincia di Bergamo. Dopo le critiche dei giorni scorsi dei consiglieri del Pdl, al coro dei contrari si aggiunge la voce del presidente leghista Ettore Pirovano: «Bergamo, a differenza di Milano, le montagne le ha. Ma sarebbe assurdo adottare questa misura in città e in pianura. Non possiamo obbligare tutti a far guadagnare i gommisti». Su posizioni più morbide Lodi, pur preoccupata di non inciampare in scelte impopolari: «È un’ordinanza condivisibile – spiega il presidente Pietro Foroni, della Lega Nord – ma non è il momento di mettere le mani nelle tasche dei lodigiani». Nessun provvedimento simile neppure a Lecco dove, su quasi tutte le strade provinciali, quattro anni fa è già stato istituito l’obbligo di catene a bordo, ma solo in caso di neve: «Funziona benissimo così, ed è più che sufficiente», spiega l’assessore provinciale alla Mobilità, Franco De Poi. Dai banchi del Pd a Palazzo Isimbardi arriva la richiesta di prevedere, almeno, incentivi per gli acquisti delle gomme invernali, e di posticipare l’entrata in vigore dell’obbligo per permettere ai cittadini di adeguarsi: «Se l’ordinanza non è data solo dalla necessità di fare cassa o di mettere le mani avanti in caso di nevicate, lo si dimostri» invita Matteo Mauri, capogruppo del Pd. Ma a modificare il provvedimento l’assessore De Nicola non ci pensa nemmeno. «È una questione di buonsenso – insiste – Mi dispiace per i cittadini delle altre province, vorrà dire che quando usciranno in strada saranno meno sicuri». E poi si sfoga: «Non sono il presidente di una società di pneumatici e non ho parenti gommisti, ho solo deciso di prendere un provvedimento nell’interesse di tutti». Si schiera con De Nicola anche il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti: «Chi pensa che provvedimenti simili siano fatti per far guadagnare più soldi ai produttori di pneumatici si sbaglia: chi vuole può spendere poco e comprare le catene. Ma chi sceglie le gomme invernali anticipa semplicemente una spesa: in inverno quelle estive non vengono consumate. Così la durata raddoppia». E fa notare che la richiesta di pneumatici invernali aumenta di anno in anno, anche senza ordinanze: «Dal 2009 al 2010 c’è stato un incremento del 70 per cento».

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento