La normativa sui giochi pubblici e le scommesse sportive è diversa nei singoli Stati: non vi è dunque una legislazione che disciplini il settore a livello comunitario. Nella maggior parte dei casi lo Stato si riserva l’organizzazione dei giochi e rilascia una licenza a chi gestisce l’attività nei territori. La presenza così centralista dello Stato è dovuta al fatto che i giochi assicurano entrate finanziarie aggiuntive a quelle tributarie. In otto anni, tra il 2003 e il 2010, la raccolta dei giochi soltanto in Italia ha raggiunto 309 miliardi di euro. Fino al 2009 i suoi volumi sono aumentati in media ogni anno del 23%, passando da 15,4 a 54,3 miliardi; nel 2010 sono invece aumentati del 13%, raggiungendo la cifra record di 61,4 miliardi Nel primo trimestre 2011 la raccolta ha gia’ raggiunto i 18 miliardi (+17,65% rispetto allo stesso periodo del 2010), 7,7 dei quali sono arrivati solo dalle New Slot. Il peso dell’industria dei giochi è valsa quindi nel 2010 il 3, 86% del Prodotto interno lordo. I dati emergono dalla ricerca ’’la fiscalita’ delle NewSlot: quadro europeo e ipotesi di modifica del modello di imposizione italiano’’realizzata dall’Eurispes e Fondazione Unigioco e presentata oggi a Roma. “L’assenza di una regolamentazione unica a livello europeo – si legge nel Rapporto – ha comportato …l’accentuarsi di una eterogeneità significativa tra normative nazionali”. Per questo motivo quest’anno la Commissione europea, in seguito ad una consultazione pubblica, ha presentato un “Libro Verde sul gioco d’azzardo on line nel mercato interno” allo scopo di definire un quadro unico europeo. Le principali indicazioni del testo della Commissione riguardano: l’adozione di misure mirate alla salvaguardia dei giocatori contro i pericoli della dipendenza; le modalità con cui gli Stati potranno concedere nuove licenze; la tutela dei minorenni; la lotta alle frodi e il contrasto dell’impiego di fondi illeciti. Per quanto concerne l’Italia, secondo il presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara “ si deve procedere a una riflessione sulla riorganizzazione del prelievo, sul riequilibrio e sulla redistribuzione della pressione fiscale. Servono più omogeneità ed equità fra le diverse tipologie di giochi”. Per Fara, ad esempio “.le New Slot sono fortemente penalizzate’’ a livello di imposizione fiscale perché “lo Stato preleva dove c’è più grasso”. Lo studio, ha fatto sapere l’Eurispes, sarà presentato alle istituzioni competenti e al Parlamento affinché possa essere utile ad una riflessione di riforma del settore.
Giochi pubblici: Eurispes, non c’è integrazione normativa a livello europeo
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