Il Ministero dell’interno ci ripensa e si “ammorbidisce” con quei Comuni (sotto i 5mila abitanti) che non hanno rispettato l’obbligo di unirsi e gestire in forma associata le funzioni fondamentali entro il 31 dicembre 2014.
Con la circolare del 12 gennaio scorso il Viminale richiedeva ai Prefetti di procedere “senza indugio” nell’attività di controllo e sanzionamento dei Comuni inadempienti, con la possibilità di una diffida prima e del commissariamento poi.
Ora il Ministero dell’interno fa dietrofront e invia alle prefetture un’altra circolare (datata 23 gennaio) con cui conferma la proroga accantonando per il momento il rischio di commissariamento nel caso in cui l’obbligo di associarsi non sia stato rispettato.
Questo ripensamento è dovuto molto probabilmente alle pressioni dell’ANCI e in particolare alla Conferenza Stato-Città e Autonomie locali del 22 gennaio scorso, in cui ha preso corpo l’ipotesi di un differimento rispetto alla “fu” scadenza del 31 dicembre 2014.
Già a dicembre l’Anci aveva manifestato ai Ministri interessati l’esigenza di procedere “attraverso un percorso più graduale, monitorato e ragionevole” nella realizzazione delle unioni e delle gestioni associate. E in un recente comunicato, osservando il bilancio tutt’altro che positivo del processo associativo, ha addirittura parlato di “scelte volontarie dei comuni stessi”.
Chissà che non spunti nel Milleproroghe, in sede di conversione, la proroga al 2016 per l’obbligo delle gestioni associate.
Per il momento i Comuni che non sono riusciti ad unirsi (o convenzionarsi) nell’esercizio delle loro funzioni fondamentali non rischiano il commissariamento.
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