Nella Gazzetta degli Enti Locali di oggi abbiamo pubblicato un tempestivo articolo di Vincenzo Giannotti a commento di una recentissima – ed attualissima – sentenza della Corte di Cassazione: “La Cassazione avverte Renzi: è illegittimo qualsiasi automatismo nell’irrogazione di sanzioni disciplinari disposto dalla legge”.
I giudici di Palazzo Cavour, infatti, hanno dichiarato l’illegittimità di qualsivoglia automatismo nell’irrogazione di sanzioni disciplinari (specie laddove queste consistano nella massima sanzione).
Questo orientamento non può che rinviare al decreto attuativo della riforma Madia riguardante i furbetti del cartellino recentemente approvato in Consiglio dei Ministri.
Il legislatore sta quindi intervenendo in un ambito a particolare rischio di illegittimità costituzionale, dettando una serie di restrizioni e di vincoli alla corretta conduzione del licenziamento di un dipendente pubblico, con la conseguenza della sanzione espulsiva anche del dirigente che non ottemperi in tempi brevissimi (48 ore) alla sospensione, ovvero non concluda l’iter della sanzione disciplinare entro il termine perentorio di 30 giorni, violando in tal modo il giusto procedimento, specie come nel caso di specie di sanzione espulsiva del dipendente pubblico.
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