Furbetti del cartellino, cosa ne pensa il Consiglio di Stato

Pubblicato il parere del Consiglio di Stato sullo schema di d.lgs. attuativo della riforma Madia in materia di licenziamento disciplinare

11 Aprile 2016
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A seguito delle deleghe che il Parlamento ha dato al Governo, in tema di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (legge 7.8.2015, n. 124), il Consiglio di Stato nei giorni scorsi si è pronunciato, con il parere n. 864 del 5.4.2016, sullo schema del decreto legislativo recante “Modifiche all’art. 55-quater del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi dell’art. 17, comma 1, lettera s), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di licenziamento disciplinare”.

In sintesi nel suo parere il Collegio amministrativo ha rilevato le seguenti incongruenze: a) non compatibilità della procedura acceleratoria (conclusione entro 30 giorni) con i termini previsti nelle disposizioni sia per l’attivazione della procedura (40 giorni) sia per il diritto di difesa (20 giorni); c) danno d’immagine e reato di omissione di atti d’ufficio con incoerenza rispetto alla legge di delegazione; d) il reato di omissioni di atti d’ufficio non è quello tipizzato dal codice penale.

Sulla Gazzetta di oggi abbiamo pubblicato l’articolo di Vincenzo Giannotti che analizza e commenta nel dettaglio i contenuti del parere.

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