Funzioni associate con calma

Niente commissariamento per i mini comuni in ritardo

Italia Oggi
29 Gennaio 2015
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Niente commissariamento, almeno per ora, per i piccoli comuni in ritardo con la costituzione delle forme associative deputate allo svolgimento delle funzioni fondamentali. Lo chiarisce la circolare 23 gennaio 2015 inviata dal ministero dell’interno alle prefetture, che al posto del «pugno di ferro» sposa la logica più morbida della »proficua e leale collaborazione interistituzionale».

Si tratta di un’evidente marcia indietro rispetto alle indicazioni contenute nella precedente circolare del 12 gennaio scorso, laddove si richiamava la necessità di procedere «senza indugio» ad assegnare ai comuni renitenti, con formale atto di diffida, un termine perentorio per l’adempimento.

Alla base del revirement del Viminale, c’è la decisione del governo, espressa nella conferenza stato-città e autonomie locali del 22 gennaio, di concedere più tempo ai mini enti, avviando nel frattempo una ricognizione delle singole specificità e criticità emergenti nei percorsi di costituzione dei modelli di governance locale. Tale iter troverà la sua sede naturale nell’ambito delle conferenze provinciali permanenti, con il necessario contributo delle rappresentanze territoriali dell’Anci. Molti sono, in effetti, i problemi applicativi posti dalla normativa che disciplina la materia (art. 14, commi 27 e seguenti, del dl 78/2010), a partire dall’imprecisa individuazione delle funzioni (e dei connessi servizi) da associare fino alla mancata definizione di adeguati incentivi alle aggregazioni. In questo senso, l’annunciata proroga della scadenza (che verosimilmente verrà portata al 31 dicembre 2015 con la legge di conversione del decreto «milleproroghe») non è sufficiente. Non a caso, l’Anci, per bocca del coordinatore gestioni associate e unioni, Dimitri Tasso, ha evidenziato la necessità di procedere a una «mirata integrazione» della legislazione vigente. Il correttivo, tra l’altro, potrebbe anche introdurre novità importanti in materia di controlli, trasferendo i relativi compiti dai prefetti alle regioni.

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