Paralleli sono i casi dei Comuni di Monasterace (3.500 abitanti) e Anoia (2.200), entrambi in Provincia di Reggio Calabria. I due Comuni hanno deciso di ricorrere alla procedura anti-dissesto ma hanno lasciato passare i 60 giorni di tempo concessi dalla norma a partire dall’esecutività della delibera senza approvare il piano di riequilibrio. A questo punto la sezione regionale di controllo, attenendosi all’indicazione dell’articolo 243-quater, comma 7 del Dlgs 267/2000, è passata alla tappa finale del “dissesto guidato”: quella che, in base all’articolo 6, comma 2 del Dlgs 149/2011, prevede che il Prefetto assegni un termine, al massimo di 20 giorni, entro il quale il consiglio comunale deve dichiarare il “fallimento” del Comune. A nulla sono valsi gli estremi tentativi messi in atto dalle due amministrazioni, che per evitare la tagliola hanno revocato in autotutela la delibera di ricorso alla procedura anti-dissesto: troppo tardi, perché la revoca non può arrivare dopo la scadenza dei termini. A Sersale (4.800 abitanti in provincia di Catanzaro), l’ultimatum della Corte ex Dlgs 149 era arrivato dopo dell’approvazione del decreto enti-locali, per cui il ricorso all’anti-dissesto non poteva più fermarlo.
Fondo anti-default, il ritardo nei piani fa cadere l’istanza
Dissesto obbligatorio per tre Comuni che hanno chiesto di aderire alla misura ma senza rispettare i tempi per il riequilibrio
Il Sole 24 OreParalleli sono i casi dei Comuni di Monasterace (3.500 abitanti) e Anoia (2.200), entrambi in Provincia di Reggio Calabria. I due Comuni hanno deciso di ricorrere alla procedura anti-dissesto ma hanno lasciato passare i 60 giorni di tempo concessi dalla norma a partire dall’esecutività della delibera senza approvare il piano di riequilibrio. A questo punto la sezione regionale di controllo, attenendosi all’indicazione dell’articolo 243-quater, comma 7 del Dlgs 267/2000, è passata alla tappa finale del “dissesto guidato”: quella che, in base all’articolo 6, comma 2 del Dlgs 149/2011, prevede che il Prefetto assegni un termine, al massimo di 20 giorni, entro il quale il consiglio comunale deve dichiarare il “fallimento” del Comune. A nulla sono valsi gli estremi tentativi messi in atto dalle due amministrazioni, che per evitare la tagliola hanno revocato in autotutela la delibera di ricorso alla procedura anti-dissesto: troppo tardi, perché la revoca non può arrivare dopo la scadenza dei termini. A Sersale (4.800 abitanti in provincia di Catanzaro), l’ultimatum della Corte ex Dlgs 149 era arrivato dopo dell’approvazione del decreto enti-locali, per cui il ricorso all’anti-dissesto non poteva più fermarlo.
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