Sbloccato il bonus bebé introdotto dalla legge di stabilità 2015. Come annunciato dal ministro dell’Interno Angelino Alfano al termine del Consiglio dei ministri di ieri, è stato firmato il decreto di attuazione che consente di rendere operativa l’agevolazione. In realtà, perché il tutto vada a regime, molto probabilmente si dovrà attendere che l’Inps recepisca il provvedimento e ne dia comunicazione con una circolare o un messaggio nei prossimi giorni.
Il decreto del Presidente del consiglio dei ministri era atteso entro la fine di gennaio, scadenza fissata dalla stessa legge di stabilità (la 190/2014). Di conseguenza finora i genitori dei bambini nati o adottati quest’anno non hanno potuto presentare la domanda per incassare gli 80 o i 160 euro al mese previsti.
Per favorire le nascite, con il comma 125 della legge 190 è stato introdotto un bonus di 960 euro all’anno, da erogarsi su base mensile, per ogni nuovo nato o adottato tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. L’incentivo viene riconosciuto alle famiglie che hanno un indicatore della situazione economica equivalente (Isee) non superiore a 25mila euro, valore ottenuto utilizzando il nuovo indicatore entrato in vigore proprio all’inizio di gennaio. Se l’Isee non supera i 7.000 euro, l’importo del bonus raddoppia a 1.920 euro l’anno. In ogni caso il beneficio viene riconosciuto fino al terzo anno di età del figlio o al terzo anno di entrata in famiglia per quelli adottati.
L’erogazione del bonus, però, non è automatica, ma avviene su richiesta all’Inps da parte degli interessati. Le modalità operative necessarie per implementare questa procedura sono contenute nel Dpcm che è stato firmato ieri. Il ritardo nell’avvio del percorso attuativo non dovrebbe comunque compromettere il diritto acquisito, nel senso che nei prossimi giorni verrà indicato come incassare anche le mensilità arretrate (per il momento gennaio 2015).
In compenso gli interessati devono tener presente che, qualora la spesa per il bonus superasse il budget previsto, l’importo dello stesso o i criteri di accesso (Isee) potrebbero essere modificati in base alla clausola contenuta nel comma 127 della legge di stabilità. L’onere stimato per questa operazione è di 202 milioni di euro per il 2015 e il 2020, 607 per il 2016 e il 2019, 1,012 miliardi per il 2017 e il 2018, per un totale di 3,642 miliardi di euro che dovrebbero essere sufficienti, secondo quanto calcolato in fase di elaborazione della norma, per circa 330mila nuovi beneficiari all’anno, di cui 85mila con bonus “doppio”.
In attesa della piena operatività del bonus genitori dei nuovi nati o adottati possono richiedere, se non l’hanno già fatto, l’Isee, tenendo presente che anche l’entrata a regime di questo indicatore ha avuto qualche ritardo e quindi è opportuno muoversi per tempo al fine di essere pronti per chiedere il contributo non appena disponibile.
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