Finanziaria, Caldoro alza la voce “Non esistono Regioni virtuose”

Il governatore a Roma per sventare la teoria dei premi e chiedere tempo per il patto di stabilità

Repubblica, Napoli
1 Luglio 2010
Modifica zoom
100%
«Gli enti virtuosi non esistono, è una asserzione stupida». Mentre a Napoli è costretto a adempiere ai dettami della finanziaria, a Roma Stefano Caldoro, presidente della Regione, fa la voce grossa contro ipotesi che possano addirittura peggiorare la situazione della Campania. Così ieri, al termine di giornate convulse di incontri, Caldoro è partito lancia in resta contro lo slogan degli «enti virtuosi», ovvero delle Regioni da premiare, nato dalla apertura che Umberto Bossi ha fatto all’idea di allargare un po’ i cordoni della Finanziaria. «Sarebbe un modo di sprecare le risorse – ha detto Caldoro – Vanno premiati i comportamenti virtuosi, le performance di miglioramento dell’ente rispetto al punto di partenza e agli obiettivi. Se invece si premia il dato storico delle singole Regioni, non si stimolano i miglioramenti che nascono dalla competitività sugli obiettivi da raggiungere». Insomma vanno premiati sforzi e miglioramenti, non eventuali titoli acquisiti che porterebbero dalle parti di Lombardia e Veneto. «Le condizioni di svantaggio, che nascono da eredità disastrose e indici storici – aggiunge Caldoro – non possono rappresentare in questa fase un discrimine». Caldoro ha anche firmato un documento con quattro colleghi del sud (Polverini, Scopelliti, Chiodi e Iorio) per strappare al governo un po’ di tempo in più per mettere a posto i conti. «In particolare – scrivono i cinque – per l’attenuazione del patto di stabilità, soprattutto per quelle Regioni che devono osservare il piano di rientro nella sanità, con conseguente sblocco delle premialità riferite ad anni precedenti e non ancora erogate perché vincolate agli adempimenti del piano stesso». Dunque «è importante una nuova pianificazione, assegnando un tempo più ampio per il conseguimento del pareggio nella gestione corrente». E quanto alle spese consentite dal patto di stabilità, sarà necessaria una diversa definizione per assicurare un equilibrio di cassa e competenza». Insomma più tempo per riscrivere un patto che possa essere rispettato. Mentre Caldoro era a Roma, a Napoli si è riunito il Consiglio regionale, non privo di polemiche. Una in particolare ha scavato un solco fra maggioranza e opposizione. Si tratta della approvazione di due ordini del giorno per la sospensione degli abbattimenti di fabbricati abusivi, con richieste in tal senso al governo. È stata inoltre eletta segretaria di presidenza Bianca D’A-ngelo (Pdl), in luogo della dimissionaria Alessandra Mussolini. È tornata invece alla giunta per il regolamento la incredibile vicenda della corresponsione di metà indennità a due consiglieri, Roberto Conte e Alberico Gambino, sospesi dall’in-carico per i loro carichi penali. Una legge lo prevederebbe, ma si è optato per un ulteriore esame del caso. Infine le incompatibilità. Ne è stata contestata una a Giovanni Fortunato (Caldoro presidente), sindaco di Santa Marina. Via libera invece a Pietro Foglia (Udc), presidente dell’Asi di Avellino, mentre Pasquale De Lucia (Udc) si è dimesso da sindaco di San Felice a Cancello. Paradossale invece la situazione di Enzo De Luca, sindaco di Salerno. Anche a lui è stata contestata la incompatibilità, ma il capogruppo Pdl Fulvio Martusciello ha riferito che il suo Comune non gli avrebbe ancora notificato quella comunicazione.

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento