Accordo raggiunto tra Governo e Regioni sul decreto attuativo del federalismo fiscale. L’ok all’intesa sul provvedimento che riguarda fisco regionale e costi standard sulla sanità è arrivato ieri durante la Conferenza unificata.
Individuate anche modifiche alla legge di stabilità da poco approvata in via definitiva dal Parlamento. Modifiche che servono a stabilire i parametri per considerare adempienti o meno le regioni rispetto al patto di stabilità e che impegnano le regioni a definire criteri di virtuosità.
Sul fronte delle richieste avanzate dalle regioni, passa in sostanza il cosiddetto ‘Lodo Colozzi’ anche se l’applicazione della fiscalizzazione del trasporto pubblico locale slitta al 2012. L’accordo politico raggiunto è racchiuso in un testo nel quale il Governo “si impegna, per le esigenze di finanziamento del trasporto pubblico locale, ad assicurare, in aggiunta ai 425 milioni di euro previsti dalla legge di stabilità, ulteriore 75 milioni per l’anno 2011”. Per le stesse esigenze il Governo si impegna ancora a fronte del “completo adempimento da parte delle regioni a quanto stabilito in materia di fondo sociale europeo con l’accordo del 12 febbraio 2009 e con l’intesa sancita l’8 aprile 2009, a reintegrare i trasferimenti alle regioni per un importo di 420 milioni di euro per l’anno 2011”. Il Governo si impegna a prorogare questa intesa fino a giugno prossimo per promuovere un’ulteriore accordo per i due anni successivi. Queste spese vengono escluse dal patto di stabilità interno per il 2011. In cambio le regioni si impegnano a contrastare il fenomeno dei cosiddetti falsi invalidi “al fine di qualificare la spesa pubblica” adottando con il Governo ogni iniziativa che si ritenga opportuna, a partecipare attivamente alla lotta contro l’evasione fiscale e a garantire la Cigs. Il Governo per chi rispetta il patto di stabilità interno si impegna a rivedere i tagli dei trasferimenti suscettibili di fiscalizzazione per il 2012.
Infine vengono stabiliti alcuni criteri per definire le regioni adempienti o meno al patto di stabilità. E questo attraverso una proposta di modifica alla legge di stabilità, contenuta nell’allegato all’intesa politica raggiunta tra Governo e autonomie. I parametri sono: impegnare spese correnti, al netto delle spese di sanità, in misura non superiore all’importo annuale minimo dei corrispondenti impegni effettuati nell’ultimo triennio. “A tal fine riducono l’ammontare complessivo degli stanziamenti relativi alle spese correnti, al netto delle spese per la sanità ad un importo non superiori a quello annuale minimo dei corrispondenti impegni dell’ultimo triennio; a non ricorrere all’indebitamento per gli investimenti; a non procedere alle assunzioni di personale a qualsiasi titolo, inclusi i rapporti di collaborazione continuata, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto. Ed è fatto divieto stipulare contratti di servizio che si configurino “come elusivi di questa disposizione”. Dal canto loro le regioni devono definire “criteri di virtuosità e modalità operative”.
LE REAZIONI
“È stato fatto un passo avanti”, ma “siamo solo all’inizio di un percorso. Abbiamo evitato una situazione gravissima, per senso di responsabilità delle Regioni, per esempio sul trasporto pubblico locale. Ma resta da verificare la concretizzazione di un federalismo sostenibile per dare vita a una nuova unità”. È questo il commento del presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani. Nel quadro di “insostenibilità della manovra è stato fatto un passo avanti”, ha detto Errani, che ha anche sottolineato come siano stati accolti tutti gli emendamenti presentati dalle Regioni al testo. Il presidente della Conferenza delle regioni ha spiegato che l’esecutivo si è impegnato a trasferire risorse spendibili sul tpl per il 2011 e ad introdurre la sua fiscalizzazione dal 2012 e a rivedere i tagli di 4 miliardi per consentire la fiscalizzazione a partire dal 2012. “Un grazie molto sentito va al Ministro Calderoli per l’intesa con le Regioni in particolare per la ricucitura con il trasporto pubblico locale”, ha detto il governatore della Regione Piemonte, Roberto Cota. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha commentato così l’accordo raggiunto: “Dopo mesi di trattative abbiamo finalmente superato il grave impasse che si era aperto fin dal mese di giugno tra lo Stato e le Regioni, causato dalla manovra finanziaria nazionale. Abbiamo fatto bene – ha detto Formigoni – a tenere duro a non deflettere mai dalla difesa delle nostre ragioni e anche dalla volontà di dialogo e di raggiungere un accordo con il Governo”. Il presidente della Regione Lombardia ha osservato che “l’accordo è stato raggiunto sulla base della proposta formulata 15 giorni fa da Regione Lombardia, nota anche come ‘lodo Colozzi’ e questo ci ha permesso anche di raggiungere una intesa sul federalismo fiscale. Una giornata positiva – ha concluso – a coronamento di un semestre di grande impegno”.
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