Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato in via preliminare un secondo provvedimento di attuazione del decreto legislativo n. 216 del 2010 (determinazione dei costi e dei fabbisogni standard di Comuni, Città metropolitane e Province) che adotta le note metodologiche e il fabbisogno standard relativi alla procedura di calcolo e il fabbisogno standard per ciascun Comune e Provincia delle Regioni a Statuto ordinario, per le funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo.
Il decreto legislativo del 2010, a sua volta attuazione della legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale, mirava al definitivo superamento del criterio della spesa storica di Comuni e Province, sostituendolo con il criterio del fabbisogno standard. Il decreto legislativo prevedeva che l’adozione dei fabbisogni standard e, soprattutto, della relativa “nota metodologica” (in pratica, la spiegazione di come si è pervenuti ai parametri identificativi dei fabbisogni e di come essi si applicano) avvenisse con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza Stato-città e autonomie locali, e previa acquisizione dei pareri delle competenti Commissioni parlamentari.
Il decreto approvato ieri dal Consiglio – che segue quello deliberato in via definitiva il 21 dicembre 2012 sulle funzioni di polizia locale, nel campo dello sviluppo economico e del mercato del lavoro (confronta comunicato stampa n. 61) – prevede le seguenti novità:
- Per quanto riguarda i Comuni la funzione è stata divisa in 4 macro servizi: “servizi di gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali”; “servizi di ufficio tecnico”; “servizi di anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico”; infine, “altri servizi generali”.
- Per le Province, invece, la nota metodologia e il fabbisogno standard sono stati elaborati con riferimento alla funzione generale di amministrazione, di gestione e di controllo, considerata nel suo insieme.
Lo schema di provvedimento verrà sottoposto all’esame della Conferenza Stato-città e autonomie locali e alle Commissioni parlamentari competenti.
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