Eurobarometro: gli europei sono favorevoli agli aiuti allo sviluppo

l 14 Settembre 2010
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Secondo un’indagine speciale dell’Eurobarometro pubblicata ieri, i cittadini europei continuano a sostenere fermamente gli aiuti forniti ai paesi in via di sviluppo. Una settimana prima della riunione ad alto livello delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo del millennio, l’indagine mostra che l’89% degli intervistati considera importanti gli aiuti allo sviluppo. Nonostante la crisi finanziaria, due europei su tre (ma solo il 44% degli Italiani) ritengono che l’UE debba onorare l’impegno di aumentarli allo 0,7% del PIL entro il 2015. La collaborazione tra i paesi dell’UE è giudicata positivamente, poiché contribuisce a garantire l’efficacia degli aiuti.
Andris Piebalgs, commissario europeo per lo sviluppo, ha dichiarato: “I cittadini europei hanno inviato a tutti noi un messaggio molto chiaro: nonostante il rallentamento economico, l’UE deve continuare a dimostrare solidarietà e responsabilità nei confronti di chi ha bisogno. Personalmente considero mio mandato rimanere fermamente determinato a raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio. Chiaramente dobbiamo garantire che gli aiuti dell’UE, i più consistenti a livello mondiale, abbiano il massimo impatto“.
L’indagine speciale Eurobarometro del giugno 2010 ha interrogato 26.500 cittadini di tutti i 27 Stati membri su una serie di questioni relative allo sviluppo. Il risultato principale emerso dal sondaggio è che il sostegno generale nei confronti degli aiuti allo sviluppo non si è indebolito durante la crisi economica. La percentuale di coloro che considerano tali aiuti molto importanti è addirittura cresciuta dal 39% dello scorso anno al 45%. Tra i cittadini italiani tale evoluzione positiva è stata addirittura dell’11%, attestandosi complessivamente al 42%.
Il sondaggio rivela inoltre con chiarezza che, per la prima volta, la differenza di atteggiamento tra i cosiddetti “UE 15” e gli “UE 12” si sta riducendo. Una divisione sembra semmai delinearsi tra i paesi che sono stati più colpiti dalla recessione e quelli che godono di una situazione economica migliore. I cittadini, inoltre, sostengono indirettamente la coerenza di strategia nel settore dello sviluppo: il 43% ritiene che le politiche commerciali e finanziarie dell’UE abbiano un’incidenza positiva sui paesi partner. Le politiche per il consolidamento della pace hanno registrato un consenso del 42%, seguite dalla politica agricola (33%) e dalla politica in materia di migrazione (22%).

Altri risultati dell’indagine:
la povertà è considerata il problema principale dei paesi in via di sviluppo dal 42% degli intervistati, seguita dalla crisi economica (36%), dall’alimentazione (20%) e dalle questioni sanitarie (19%);
il 42% degli intervistati (per l’italia, il 55%) è favorevole ad aiutare i paesi in via di sviluppo con attività di volontariato o contributi finanziari; il 30% fornisce contributi finanziari o lavora come volontario (23% nel caso dell’Italia)
il 63% ritiene che le organizzazioni internazionali siano nella posizione più adatta per aiutare i paesi in via di sviluppo; l’UE viene al terzo posto (17%), dopo le Nazioni Unite (27%) e la Banca mondiale (19%).

Contesto
L’indagine speciale Eurobarometro dal titolo “Gli europei, gli aiuti allo sviluppo e gli obiettivi di sviluppo del millennio” misura l’impegno dei cittadini nei confronti degli aiuti allo sviluppo nel contesto dell’attuale crisi economica e in vista dell’imminente riunione ad alto livello delle Nazioni Unite sugli obiettivi di sviluppo del millennio, che si terrà a New York dal 20 al 22 settembre. Il vertice esaminerà i progressi compiuti dall’iniziativa dell’ONU per l’eliminazione della povertà nota con il nome di “Obiettivi di sviluppo del millennio”, alla quale hanno aderito tutti i 27 Stati membri dell’UE.
Nel 2009 l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno versato in tutto 49 miliardi di euro in aiuti allo sviluppo: con il 56% degli aiuti a livello mondiale, l’UE è quindi di gran lunga il principale donatore. Gli aiuti esterni gestiti dalla Commissione europea sono ammontati nel 2009 a 12 miliardi di euro.

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