Nonostante le intese e gli accordi espressi dall’ANCI in diverse sedute della Conferenza Stato-Città sull’approvazione di alcuni decreti sblocca-risorse, non risultano ancora emanati i provvedimenti necessari a consentire pagamenti ai Comuni per circa 127 milioni di euro. In molteplici occasioni l’ANCI ne ha sollecitato l’erogazione ai ministeri dell’Economia e dell’Interno, anche considerando che gli accordi su alcuni provvedimenti risalgono a ben tre mesi fa.
Ecco cosa manca ancora all’appello:
– 20 milioni di euro, accantonati sul Fsc 2015, per le rettifiche puntuali a favore di Comuni con anomalie nelle stime IMU/TASI;
– 31 milioni di euro per la seconda tranche del ristoro della TASI abitazione principale;
– 26 milioni di euro per l’integrazione di risorse volte a rafforzare il correttivo statistico già utilizzato per il riparto della quota perequativa del Fondo di solidarietà comunale 2016;
– 50 milioni di euro per l’erogazione di un acconto sulla perdita di gettito annuale riscontrata a seguito della detassazione dei macchinari cd. “imbullonati” dei fabbricati del gruppo catastale “D”.
L’ANCI ribadisce l’urgenza della pubblicazione dei decreti mancanti e della conseguente erogazione di risorse, considerato che le trattenute sul gettito dell’IMU dei Comuni sono sempre puntuali, mentre le somme che devono essere corrisposte spesso subiscono dei ritardi incomprensibili.
Nel frattempo, durante la riunione di Conferenza Stato-Città, l’Associazione, rappresentata dal vicepresidente e sindaco di Pesaro Matteo Ricci, ha espresso le proprie valutazioni e parere su altri temi caldi di interesse per i Comuni ovvero le metodologie di calcolo dei fabbisogni standard, la rideterminazione delle capacità fiscali dei Comuni Fondo dedicato all’estinzione dei mutui e le risorse messe in campo per aiutare i Comuni condannati a risarcimenti a seguito di calamità naturali o cedimenti strutturali.
Sullo schema di D.P.C.M. e relativa nota metodologica per il calcolo dei fabbisogni standard l’ANCI ha confermato il suo parere favorevole, rimarcando “alcune criticità che auspichiamo – ha detto Ricci – vengano risolte con il riparto del Fondo di solidarietà 2017”.
“Il D.P.C.M. – ha detto il vicepresidente ANCI – è frutto di un lungo lavoro di innovazione metodologica che ha rafforzato l’impianto complessivo dei fabbisogni. Tuttavia restano alcune perplessità per gli effetti che possono prodursi su fasce di Comuni, di piccole dimensioni ma anche medi e grandi, che potrebbero avere difficoltà al momento del riparto delle risorse. Per questo chiediamo al governo di valutare eventuali correttivi che riteniamo possano migliorare e rendere più efficace la normativa”.
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