Si è riunita nei giorni scorsi la commissione Industria per discutere delle nuove possibilità tecnologiche e delle scoperte in materia di energia rinnovabile. Il “pacchetto clima ed energia”, approvato dal Parlamento e dal Consiglio europeo nel dicembre 2008, stabilisce che, entro il 2020, il 20% dell’energia del vecchio continente dovrà essere pulita. Secondo i dati presentati dalla Commissione europea, nel 2007 solo il 9% dell’energia in l’Europa proveniva da fonti rinnovabili ma, stando alle previsioni, l’Unione dovrebbe superare per il 2020 l’obiettivo prefissato, attestandosi ad un 20,3% di energia pulita. Lo studio realizzato dalla commissione Industria, ricerca ed energia mira alla valutazione del potenziale di sviluppo delle nuove tecnologie rinnovabili. Di seguito le più promettenti, che giocheranno un ruolo chiave nei consumi energetici dei prossimi 10-20 anni:
Energia eolica marina (OWP): si riferisce alla costruzione di impianti eolici al largo degli oceani. In mare aperto, infatti, grazie alla maggiore forza del vento rispetto alla terraferma, sarà possibile produrre più energia ad un costo minore.
Pannelli a concentrazione solare (CSP): si tratta di un sistema che permette, grazie a degli specchi, di concentrare una grande quantità di raggi solari, e quindi di energia termica, su una piccola superficie. L’elettricità è prodotta quando la luce viene convertita in calore, usato poi per attivare il generatore di elettricità. Secondo gli esperti con questa nuova tecnologia sarà prodotto il 3% dell’energia totale europea entro il 2020.
Bioenergia: parliamo, in questo caso, dell’ energia ottenuta da biomasse come, ad esempio, il biodiesel e l’etanolo. Il suo potenziale di sfruttamento, però, è limitato rispetto all’energia eolica e solare.
Energia dalle onde oceaniche: grazie a particolari dispositivi sarà possibile estrarre l’energia che si sviluppa sulla superficie ondosa degli oceani o nella zona sottostante, dove si producono continue fluttuazioni di pressione. Il potenziale di questa nuova fonte è enorme: basterebbe da sola a fornire tutta l’energia elettrica di cui ha bisogno il nostro pianeta; tuttavia, sono ancora molti gli ostacoli di ordine tecnico e ambientale alla realizzazione degli impianti.
Energia geotermica: è l’energia che si sprigiona a causa della differenza di temperatura – detta in termini tecnici “gradiente geotermico”- tra la superficie e il centro della terra. Il gradiente geotermico produce calore che si propaga costantemente dal nucleo terrestre alla superficie con una forza tale da poter fornire energia 24 ore al giorno; prima che questa nuova tecnologia possa essere introdotta sul mercato, però, c’è bisogno di arrivare ad una significativa riduzione dei costi.
Grazie alle energie rinnovabili si prevede che le emissioni annuali di CO2 saranno da 600 a 900 tonnellate in meno. Il consumo di carburanti fossili scenderà di 200 – 300 milioni di tonnellate all’anno e ci sarà un nuovo slancio nell’industria high-tech, quindi più posti di lavoro e nuove opportunità. A fronte di una spesa di circa 13-18 miliardi di euro annui, l’investimento abbasserà, comunque, enormemente i costi della produzione di energia.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento