Traguardata la boa dei due anni di governo condito da decine di annunci sul “piano casa”, il sindaco Alemanno ha illustrato ieri il contenuto di due bandi pubblici appena approvati in giunta che consentiranno di realizzare – entro la fine della consiliatura – 3.200 alloggi in housing sociale. Ovvero «abitazioni da affittare a 6 euro al metro quadro, contro i 10 stabiliti dal canone concordato e i 15 del libero mercato», si vanta il primo cittadino. Il tutto «senza toccare l’Agro romano né la città storica», promette l’asses-ore all’Urbanistica Marco Corsini. «A costo zero per l’amministrazione e senza aggredire nuovo territorio», giura il responsabile del Patrimonio Alfredo Antoniozzi. Sorvolando però sul fatto che i privati interessati al-l’operazione – titolari di fabbricati industriali o commerciali, nonché di aree finora inibite all’edilizia residenziale – potranno trasformare i loro possedimenti in una miniera d’oro: quasi 5mila di appartamenti da vendere al prezzo che più gli aggrada, in cambio di un contributo per la valorizzazione (140 milioni complessivi) e di una quota di costruito (3.200 alloggi, appunto). Cominciamo dal primo bando, che prevede la realizzazione di mille abitazioni ad affitto calmierato e 250 case popolari mediante cambi di destinazione d’uso di fabbricati non residenziali: alle case sociali sarà riservato il 30% minimo della Sul (la superficie utile lorda). Il secondo bando prevede invece la realizzazione di 1.700 alloggi di housing sociale e 250 per l’Erp mediante variazioni d’uso di aree urbanistiche non residenziali: in questo caso agli alloggi sociali sarà destinato il 40% della Sul. Le 3.200 unità abitative verranno poi locate per un minimo di 25 anni a famiglie a basso reddito, giovani coppie, studenti fuori sede, immigrati con permesso di soggiorno e anche «addetti alla difesa, all’ordine pubblico e alla sicurezza», quindi probabilmente carabinieri, poliziotti e chissà pure vigili urbani. «Per un alloggio di piccolo taglio si spenderà tra i 200 e i 240 euro al mese, per quelli medi, intorno ai 70 metri quadri, poco più di 400», calcola Antoniozzi. «È la prima volta che a Roma si fa un’operazione del genere – esulta Alemanno – destinata a incidere sia direttamente sia indirettamente sul ceto medio. Non solo per i canoni bassissimi: immettere così tante case sul mercato costringerà i costruttori a ridurre i prezzi degli affitti. Un provvedimento assai innovativo che verrà certamente copiato da altre amministrazioni». Secondo le stime del Campidoglio in cassa entreranno circa 850 milioni (140 dal contributo straordinario dei privati) «e verranno creati 2.200 nuovi posti di lavoro all’anno nel comparto edile».
Emergenza alloggi, l’ultima promessa “Tremila case a 6 euro al metro quadrato”
Operazione firmata dagli assessori Antoniozzi e Corsini. L´affitto durerà minimo 25 anni
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