Elevato rilascio di duplicati di tessere elettorali: il caso
Il Consiglio di Stato, Sez. III, mediante sentenza 29 maggio 2017, n. 2535, si è pronunciato sul tema, affermando il principio secondo cui l’elevato rilascio di duplicati di tessere elettorali non è motivo idoneo a determinare l’annullamento dell’intero procedimento elettorale.
Dinanzi al Tribunale amministrativo della Regione Puglia venivano impugnati i provvedimenti di rilascio di duplicati delle tessere elettorali e tutte le operazioni delle elezioni tenutesi il 5 giugno 2016, per l’elezione diretta del Sindaco e del Consiglio comunale di un Comune pugliese.
I ricorrenti, in qualità di cittadini elettori e/o candidati Consiglieri, contestavano il fatto che il Comune avrebbe rilasciato un numero elevato di duplicati delle tessere elettorali.
Operazioni elettorali: il principio della strumentalità delle forme
La decisione del Consiglio di Stato induce a ritenere che le censure sollevate dai ricorrenti integrano tutt’al più gli estremi di “mere irregolarità” nel rilascio dei duplicati che non possono in alcun modo condurre all’annullamento dell’intero procedimento elettorale, incidendo così su un diritto avente rilevanza costituzionale, quale è il diritto di voto. Infatti, in materia di operazioni elettorali trova applicazione il principio generale di strumentalità delle forme, in base al quale, in mancanza di espressa previsione di invalidità, sono rilevanti, tra tutte le possibili irregolarità, solo quelle sostanziali, tali cioè da influire sulla sincerità e sulla libertà di voto.
>> CONSULTA LA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO 29 MAGGIO 2017, n. 2535.
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