Se si leggono con attenzione gli atti parlamentari che riportano le audizioni della VII Commissione della Camera, realizzate nel corso dell’indagine conoscitiva sulla situazione dell’edilizia scolastica in Italia, emerge, confrontando le richieste di chiarimenti formulate dalla Commissione e le risposte fornite soprattutto nei documenti tecnici presentati dal Miur e dal Mit, che ci sono ancora diverse centinaia di milioni stanziati da diversi provvedimenti legislativi, approvati non solo di recente, che ancora non sono stati utilizzati per le fi nalità a cui erano stati destinati. Ciò nonostante i tagli che le manovre economiche di austerità avevano apportato perfi no ai piani programmati per l’effettuazione di interventi destinati alla messa in sicurezza delle scuole. Un tesoretto che ItaliaOggi ha stimato in circa 2,4 miliardi di euro, tra risorse non impegnate ma disponbili, oppure impegnate ma non ancora spese. Esistono infatti elenchi con migliaia di scuole che non hanno mai visto avviare i lavori che avrebbero dovuto riguardarle. É auspicabile che la recente iniziativa del presidente del consiglio, Matteo Renzi, solleciti soprattutto i destinatari a ind i care tali situazioni affi nché per ulteriori interventi finanziari siano pienamente utilizzate tutte le risorse già disponibili e impegnate in progetti già pronti. Sulla base dell’analisi dei documenti parlamentari depositati in commissione istruzioen alla camera emergono situazioni su cui si può intervenire con rapidità e positiviamente. Ad esempio si segnalano i tre piani per il Sud attivati con i Fondi strutturali (3451 interventi per complessivi 973,11 mln) che sono ancora in corso di realizzazione e che almeno, in due casi, risultano molto arretrati rispetto alla loro possibilità di realizzazione: I) I 259 milioni di fondi FSC (ex FAS) per un Programma straordinario di 1809 interventi rivolto a otto regioni del Sud; I I ) I 541 progetti per un valore di 222,966 mln fi nanziati nel 2010, con Fondo europeo di sviluppo regionale per l’edilizia scolastica nelle quattro Regioni dell’Obiettivo Convergenza; III) Gli interventi finanziati con un POR FESR nelle regioni Calabria, Campania Sicilia riguardanti 1101 progetti per complessivi 491,144 mln di euro. Cosi pure è importante operare perché il «Primo Programma straordinario stralcio di 358.422 per cui erano state stipulate 1640 convenzioni, che dopo la riduzione di spesa di 197,132 mln, si vede assegnati complessivamente solo 161,29 mln, enga rapidamente rifi nanziato. Ma altre misure sono urgenti nell’ambito delle norme e delle risorse esistenti: dai 300 milioni messi a disposizione nel triennio dall’Inail; al recupero degli 80 milioni derivanti da quanto residua dal prelievo operato per il terremoto in Emilia Romagna sui due stanziamenti di 100 mln disposti con la delibera Cipe n. 6 del 20/1/2012 e con la legge finanziaria 183/2011 e all’utilizzo dello stanziamento annuo di 20 milioni di euro a disposizione della messa in .sicurezza antisimica delle scuole e gestito dal Dipartimento della protezione civile in attuazione dell’articolo 2, comma 276, della legge 24 dicembre 2007, n. 244. Anche i tre programmi stralcio derivanti dal Piano straordinario di messa in sicurezza degli edifi ci scolastici (avviato dalla legge fi nanziaria 2003) necessitano di un impegno energico per la loro conclusione. In particolare il terzo programma stralcio che prevede il fi nanziamento di 989 interventi per un valore di complessivi 111,8 milioni di euro non può continuare a rimanere fermo. I progetti per l’utilizzo dei 38 milioni di fondi mobiliari e dei 150 per l’amianto devono avere presto l’indicazione di tutti i destinatari che per la prossima estate dovrebbero vedere aperti i rispettivi cantieri.
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