Edilizia scolastica, Fassino al governo: “troppi ritardi su decreti, rinviare scadenze mutui BEI”

11 Settembre 2015
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“È necessario uno slittamento del termine del 31 ottobre 2015” imposto ai comuni per poter usufruire dei 1.100 milioni di euro messi a disposizione dai cosiddetti “mutui BEI per l’edilizia scolastica”. La proroga si rende obbligata a causa di una “serie di ritardi che hanno impedito ai comuni l’attivazione delle procedure di gara, pur avendo in  alcuni  casi  già predisposto la documentazione necessaria”. Lo scrive il presidente dell’ANCI, Piero Fassino, in una lettera inviata ai Ministri dell’istruzione, dei trasporti e dell’economia, Stefania Giannini, Graziano Delrio e Pier Carlo Padoan, e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.

Il provvedimento, che consentirebbe di finanziare oltre 1400 opere finalizzate al miglioramento strutturale e di sicurezza degli edifici scolastici, “stenta a decollare – spiega Fassino – in ragione dei ritardi accumulati”.

Già “il primo decreto, per la definizione delle modalità di attuazione e del relativo cronoprogramma, è stato emanato solo il 23 gennaio 2015, mentre la sua adozione era stabilita entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione, cioè entro febbraio 2014”. E ad oggi, spiega ancora il presidente dell’ANCI, “il decreto interministeriale forse più importante per l’autorizzazione alla stipula dei mutui, pur sottoscritto dai tre Ministri nei giorni scorsi (l’emanazione  era prevista per il 31 maggio 2015), è in attesa della registrazione da parte della Corte dei  conti”.

Se a ciò si aggiunge il fatto che l’Anac ha recentemente affermato che “ai  fini  dell’indizione delle gare di  appalto da parte degli  enti locali  sia necessario e  sufficiente attendere l’adozione del  decreto interministeriale che autorizza le Regioni  alla stipula dei  mutui”, “appare evidente – ribadisce Fassino – che a fronte del mancato perfezionamento dell’iter del provvedimento, atteso  da mesi, si  renda necessario uno  slittamento del termine del 31 ottobre, tale da consentire ai comuni di giungere all’aggiudicazione provvisoria tenendo conto dei tempi imposti dalle procedure di legge”.  

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