L’esperienza, però, avrebbe dovuto insegnare: nel luglio del 2010 gli abruzzesi dovettero manifestare a Roma (con tanto di cariche della polizia) per evitare il salasso fiscale, a novembre dello stesso anno per l’alluvione del Veneto si fermarono solo le tasse “dimenticandosi” dei contributi. Nel caso del sisma di maggio, teatro del periodo di sospensione più breve nella storia recente delle emergenze, c’è un’aggravante ulteriore, perché le tasse non pagate durante lo stato di calamità vanno versate in soluzione unica a dicembre. Come mai, visto che la legge sugli stati di emergenza (appena riformata) prevedeva soluzioni rateali fino a 24 mesi? Se a motivare l’eccezione è l’emergenza finanziaria, che rende particolarmente importanti le tasse di un territorio dal gettito ricco come l’Emilia Romagna, sarebbe almeno il caso di dirlo esplicitamente.
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Il Sole 24 OreL’esperienza, però, avrebbe dovuto insegnare: nel luglio del 2010 gli abruzzesi dovettero manifestare a Roma (con tanto di cariche della polizia) per evitare il salasso fiscale, a novembre dello stesso anno per l’alluvione del Veneto si fermarono solo le tasse “dimenticandosi” dei contributi. Nel caso del sisma di maggio, teatro del periodo di sospensione più breve nella storia recente delle emergenze, c’è un’aggravante ulteriore, perché le tasse non pagate durante lo stato di calamità vanno versate in soluzione unica a dicembre. Come mai, visto che la legge sugli stati di emergenza (appena riformata) prevedeva soluzioni rateali fino a 24 mesi? Se a motivare l’eccezione è l’emergenza finanziaria, che rende particolarmente importanti le tasse di un territorio dal gettito ricco come l’Emilia Romagna, sarebbe almeno il caso di dirlo esplicitamente.
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