Dopo lo scuolabus aumenta anche la mensa. Ieri la giunta comunale di Bari ha approvato le nuove tariffe del servizio di ristoro scolastico. E come già deliberato per il trasporto scolastico, il prezzo dei tagli statali sarà completamente scaricato sulle tasche delle famiglie baresi con un reddito Isee superiore ai 40mila euro. Per le famiglie dei bambini più benestanti l’aumento sfiorerà il 50 per cento: il costo del pasto giornaliero passerà da 3 euro e 50 dello scorso anno a 5 euro. L’aumento di 1 euro e mezzo al giorno rappresenterà per le famiglie baresi che usufruiscono del servizio un esborso extra di 30 euro al mese. Ma l’aumento del costo della mensa diventa stangata se gli alunni utilizzano anche lo scuolabus. Per i redditi oltre i 40 mila euro trasporto scolastico aumenterà di altri 30 euro mensili (da 20 a 50 euro). Calcolatrice alla mano mandare il proprio figlio a scuola costerà alle famiglie più ricche 480 euro in più rispetto all’anno precedente. Ma l’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Fabio Losito, difende il suo provvedimento: «Avendo meno risorse a disposizione – ha spiegato – abbiamo scelto di garantire il diritto allo studio in primis alle famiglie più povere della città che non solo non subiranno alcun aumento ma, al contrario potranno godere di un trattamento ancora più vantaggioso». La delibera approvata ieri introduce per la prima volta la completa esenzione dal pagamento delle mensa per chi sta al di sotto della fascia Isee di 6mila euro. La scelta di prendere ai ricchi per dare ai poveri è ribadita dalla stessa delibera approvata ieri: “I tagli previsti dalle diverse manovre finanziarie, disposte dal governo centrale – è scritto nel provvedimento – impongono un sistema di protezione sociale per garantire il diritto allo studio soprattutto per le fasce più deboli”. La strategia della giunta Emiliano è stata quella di mettere l’intera posta a vantaggio di chi guadagna meno di 40mila euro all’anno. Chi è al di sopra di questa cifra – è il ragionamento a monte del provvedimento – è in grado di pagare per intero (o quasi) il prezzo standard stimato attorno a 5,50 euro a pasto. Gli aumenti ci saranno anche per le fasce intermedie ma sarà di pochi centesimi di euro. «Ma l’in-cremento delle tariffe non scatterà subito» rassicura Losito. Il servizio mensa sarà disponibile, come annunciato, a partire dal prossimo lunedì 4 ottobre. Però sarà più una ripartenza che un nuovo inizio. Lo scorso luglio, infatti, la gara d’appalto bandita dal Comune per individuare il nuovo gestore della ristorazione scolastica è stata annullata per un vizio di forma. La selezione pubblica è stata nuovamente bandita ma per avere un vincitore bisognerà attendere almeno l’inizio del 2011. Fino ad allora il servizio sarà offerto in proroga dai precedenti gestori e il prezzo del pasto resterà invariato. «Apprezzando i miglioramenti qualitativi che chi si aggiudicherà il nuovo appalto dovrà garantire sono certo che le famiglie baresi faranno meno fatica a digerire il necessario aumento delle tariffe». O almeno è quello che si augura l’assessore di Sinistra e libertà. Fabio Losito lunedì sceglierà il refettorio di una scuola comunale di Bari per salutare l’avvio del servizio mensa.
Dopo il bus aumenta la mensa un’altra stangata sulle famiglie
I diritti negati
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