Un terzo dei 700 emendamenti al decreto legge fiscale, presentati in commissione bilancio e finanze del Senato, rischia di non superare il vaglio di ammissibilità. La previsione arriva da uno dei due relatori al provvedimento, Mario Baldassarri, presidente della commissione finanze del bilancio. Per il relatore sono due le direzioni su cui si potrebbero orientare gli interventi di correzione al decreto fiscale: «Il primo», spiega Baldassarri, «è quello dei temi più strettamente fiscali: l’Imu agricola, il rafforzamento della lotta all’evasione, e l’Imu per le case popolari, dopodiché», continua il relatore per il terzo polo, «si dovrebbe trovare spazio a interventi che guardino sia alla politica fiscale sia al ciclo economico. Il decreto legge infatti potrebbe essere un veicolo per interventi che considerino la congiuntura economica di nuova recessione pesante», conclude il relatore. L’appuntamento per la disamina è iniziato ieri alle 20,30. Anche Antonio Azzollini, relatore per la commissione bilancio, riconosce il «problema» delle esenzioni dall’Imu ma «servono le risorse» per eventuali modifiche che escludano immobili come le case popolari, gli immobili dei comuni o le stalle. Sempre ieri, il sottosegretario all’economia Vieri Ceriani ha riconosciuto che: «Dobbiamo vedere gli emendamenti presentati e poi vedremo come intervenire». Da oggi le commissioni saranno impegnate sulla votazione dei 700 emendamenti presentati. E dalla prima consistente limatura sia i relatori sia il governo decideranno di orientare i propri interventi. Intanto secondo la tabella di marcia dei lavori del senato nella settimana prima di Pasqua (dal 2 al 6 aprile) il dl fiscale approderà all’esame dell’aula del Senato, ma sarà una nuova conferenza dei capigruppo martedì prossimo a stabilire l’esatto calendario.Tra gli emendamenti presentati (si veda ItaliaOggi del 20/3/2012) ha suscitato i malumori dei senatori Pd la minisanatoria sulle liti fiscali pendenti proposta dal senatore Pdl Esteban Juan Caselli. La proposta che ricalca quella in essere per le liti fiscali pendenti di importo fino a 20 mila euro (che terminerà il prossimo 2 aprile) prevede la chiusura del contenzioso in essere alla data del primo ottobre con il pagamento del 10% per le liti da 2 mila fino a 100 mila euro.
Dl fiscale, scure sulle modifiche
A rischio un terzo dei 700 emendamenti
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