Più responsabilità ai dirigenti pubblici (e quindi ‘meno’ poteri e responsabilità a sindaci e assessori espressione della politica e non della PA), cancellazione dei segretari comunali e provinciali nel giro di 3 anni e molte meno società partecipate pubbliche: @mariannamadia conferma due dei paletti della sua Riforma PA, in votazione anche oggi presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, e lo fa intervenendo presso la giunta di Confindustria.
La Riforma PA ormai è lanciata: verrà approvata entro l’estate e, per il ministro di PA e Semplificazione, “sarà portatrice di crescita e sviluppo per il nostro Paese. Stiamo già lavorando ai decreti attuativi perché vorremmo approvarli contestualmente“.
Responsabilità gestionale esclusiva dei dirigenti pubblici
Il ddl Riforma PA ha visto approvare ieri alcuni emendamenti importanti tra cui quello che assegna in via esclusiva ai dirigenti la responsabilità dell’attività gestionale, mentre oggi verrà affrontato il nodo delle società partecipate. L’approdo in Aula è fissato per il 2 aprile.
Partecipate
Razionalizzazione delle partecipazioni pubbliche, con la definizione di limiti per la costituzione di società, l’assunzione e il mantenimento di partecipazioni societarie. E’ quanto prevede l’emendamento del relatore alla delega PA che ha avuto l’ok della commissione Affari Costituzionali al Senato e oggi verrà votato.
Ok anche alla possibilità di piani di rientro per le società con bilanci in disavanzo, con eventuale commissariamento.
Abolizione dei segretari comunali e provinciali
Per quanto riguarda l’abolizione dei segretari comunali e provinciali, il provvedimento inserito nella Riforma PA avrà effetto tra tre anni e riguarderà 3.669 dirigenti.
Riforma della PA: riassumendo
In pillole, nel ddl delega Madia al vaglio della Commissione Affari Costituzionali ci sono le seguenti novità:
- delega a rendere effettivi i poteri del premier sulla nomina di dirigenti pubblici;
- alleggerimento degli oneri burocratici nelle attività per prevenire la corruzione tra cui lo sconto sulle intercettazioni;
- spostamento di competenze e risorse all’Inps per le visite fiscali;
- semplificazione dei procedimenti che portano al licenziamento;
- taglio alle camere di commercio;
- abolizione o revisione della figura dei segretari comunali;
- stretta sulle partecipate in rosso;
- sanatoria “salva-sindaci”;
- nuovo meccanismo semplificato di valutazione dei dipendenti pubblici con ricaduta sui tempi relativi all’esercizio dell’azione disciplinare;
- riforma articolo 18 per i dipendenti pubblici (per ora non si tocca);
- ricollocazione dei lavoratori pubblici esuberati dalle Province;
- concorsi pubblici: nuove modalità di accesso.
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