Dipendenti pubblici, il nodo della piramide rovesciata

Con il “tetto” a 75 mila euro saranno 100mila i dipendenti pubblici che rimarranno senza aumenti contrattuali

Il Messaggero
12 Settembre 2017
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Potrebbero essere quasi 100 mila i lavoratori pubblici che rischiano di non vedere un aumento in busta paga se andrà in porto l’ipotesi di fissare un tetto retributivo al rinnovo del contratto degli statali. Un azzeramento figlio della cosiddetta piramide rovesciata, di cui più volte ha parlato la ministra della Marianna Madia per distribuire l’aumento da 85 euro mensili medi promesso dal governo.
Il meccanismo potrebbe prevede aumenti più consistenti per chi guadagna meno e, viceversa, meno generosi per chi mensilmente incassa di più. Con un criterio del genere con risorse limitate, superata una certa soglia di retribuzione, per molti l’aumento potrebbe addirittura azzerarsi. Ipotesi che trova totalmente contrari i sindacati che chiedono all’esecutivo di rispettare l’accordo del 30 novembre 2016, che ha previsto un aumento per tutti, nessuno escluso.
Da alcune simulazioni, come anticipato ieri dal Messaggero, il tetto dopo il quale gli aumenti si annullano starebbe tra i 70 e i 75 mila euro. Un meccanismo totalmente inverso rispetto a quello utilizzato nei precedenti rinnovi contrattuali. In passato l’aumento è stato spalmato su tutti i lavoratori attraverso una percentuale fissa, che inevitabilmente ha dato di più a chi percepisce stipendi più consistenti….

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