Delega fiscale al traguardo… ma salta il decreto sul catasto

Il decreto attuativo in tema di immobili non arriverà nel C.d.M. di oggi a causa delle simulazioni delle Entrate

23 Giugno 2015
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Tanto tuonò che non piovve. La riforma del catasto rischia di saltare, o come minimo di ritardare ancora. In teoria previsto per oggi, il secondo e determinante decreto attuativo della delega fiscale in tema di immobili non arriverà invece in C.d.M.

bloccarlo, a pochi giorni dalla scadenza della delega (il 27 giugno), il putiferio creato dalle simulazioni approntate dall’Agenzia delle entrate. Pare che le rendite si impennino arrivando a cifre folli, con conseguenti tasse suppletive e maggiorative.

In realtà, se le rendite aumentano, le aliquote di Imu e Tasi dovrebbero scendere: come tradurre il tutto nella nuova Local Tax non è dato sapersi, ma nel frattempo meglio temporeggiare. La fumata grigia del martedì non riguarda solo la riforma del catasto, ma anche quella dei giochi: qui si tratta di un problema politico, derivante dal mancato accordo con gli enti locali sulla riserva allo Stato della regolazione del settore.

Dal Cdm potrebbe arrivare oggi, però, la fumata bianca al decreto sulle sanzioni penali, dopo che alla vigilia di Natale dello scorso anno il governo era stato costretto al dietrofront perché nei provvedimenti era spuntata la norma ribattezzata Salva-Berlusconi, che non puniva l’evasione se la cifra sottratta al Fisco non superava il 3% del reddito dichiarato.

I calcoli delle Entrate che hanno fatto saltare il banco

Secondo i primi calcoli – elaborati dalla Uil-Servizio politiche territoriali in base proprio al possibile algoritmo messo a punto dall’Agenzia delle entrate – i valori degli immobili ottenuti applicando la nuova formula decollano ovunque, sia in centro che in periferia, nonostante lo sconto del 30%, inserito nel decreto per attutire i rialzi.

Le più tartassate – guarda un po’ – sarebbero proprio le abitazioni oggi classificate come economiche e popolari (A3 e A4), soprattutto se ubicate nei centri storici. Esempi: a Napoli il valore di una casa popolare in centro sale di sei volte. A Roma di quattro. A Venezia di cinque.

La riforma del catasto sulla carta

Il d.lgs. sulla riforma del catasto fabbricati, attuativo dalla legge 23/2014 e all’esame del Consiglio dei Ministri di oggi, prevede che il valore patrimoniale degli immobili sarà determinato dall’Agenzia delle entrate (divisione ex Territorio) mediante stima diretta, con processi uniformi a livello nazionale e con parametri specifici per ciascuna categoria catastale, elaborati da Sose.
Le funzioni statistiche (cioè il rapporto tra valori di mercato e le caratteristiche dei fabbricati) e i relativi ambiti di applicazione, validati dalle commissioni censuarie, saranno adottati con decreti del Mef. Alla procedura collaboreranno i comuni.

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